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Economia

Modifiche allo statuto sociale della Sapir spa: l'opposizione non ci sta

Nella stessa seduta il consiglio comunale ha approvato una delibera relativa alla razionalizzazione periodica delle società partecipate

Nella seduta di martedì il consiglio comunale ha approvato una delibera relativa a modifiche allo statuto sociale della Sapir spa. L’atto è stato approvato con 19 voti favorevoli (gruppi di maggioranza),  7 voti contrari (CambieRà,  gruppo Misto, La Pigna, Lega nord, Lista per Ravenna, Ravenna in Comune).

Ha presentato la delibera l’assessore alle Aziende partecipate Massimo Cameliani che è entrato nel merito delle modifiche spiegando che sono state individuate dal consiglio di amministrazione tenendo conto dell' orientamento dei soci e su impulso dei soci pubblici e che la loro ratio si ispira a principi di economicità, trasparenza, buona gestione, efficienza, maggiore condivisione delle scelte. Tutte le decisioni di competenza sono infatti assunte senza maggioranze predeterminate direttamente nell’ assemblea societaria attraverso il maggiore consenso dei soci. "Il tema della compagine societaria è un aspetto importante della governance nell’assetto pubblico/privato, che nasce e va affermandosi già negli anni Cinquanta - ha spiegato Cameliani - nel momento dello sviluppo del porto in chiave pubblicistica e a tali principi deve continuare ad ispirarsi.

Il gruppo La Pigna  ha sostenuto che Sapir non deve essere una partecipata del Comune in quanto ha finalità commerciali che non si coniugano con la mission dell’ente pubblico.

Il gruppo Lista per Ravenna ha affermato che le modifiche vanno nella direzione di una società pubblica che però si comporta come una società segreta in funzione di interessi non pubblici.

Il gruppo  Lega nord ha affermato che bisognerebbe chiedersi qual è la vera sostanza della società e applicare i principi contabili.

Il gruppo Pd ha fatto presente che le modifiche vanno nella direzione di una fortificazione della governance, ribadendo che la società non è a controllo pubblico ma è strategica per il pubblico.

Il gruppo Ama Ravenna ha ricordato che Sapir è nata nel 1957 grazie a due grandi ravennati come Zaccagnini e Cavalcoli ha evidenziato il grande valore aggiunto della società sul territorio.

Il gruppo Misto ha affermato di essere consapevole che Sapir produce utili e che questi derivano anche dagli affitti delle casse di colmata e di non essere d’accordo con questo tipo di politica.

Nella stessa seduta il consiglio comunale ha approvato una delibera relativa alla razionalizzazione periodica delle società partecipate ai sensi dell’articolo 20 del decreto legislativo 175/2016. L’atto è stato approvato con 17 voti favorevoli (gruppi di maggioranza),  7 voti contrari (CambieRà,  gruppo Misto, La Pigna, Lega nord, Lista per Ravenna, Ravenna in Comune).

Ha presentato la delibera l’assessore alle Aziende partecipate Massimo Cameliani che ha evidenziato trattarsi di un adempimento di tipo tecnico, richiesto da un obbligo di legge, per una verifica, a distanza di un anno, delle partecipazioni comunali intesa ad affermare come le stesse abbiano prodotto un risultato medio in utile nel triennio precedente la ricognizione, così come è accaduto per le aziende partecipate del Comune di Ravenna il cui andamento è caratterizzato da forte continuità.

Il gruppo Lista per Ravenna ha chiesto se ci fossero modifiche sostanziali introdotte fra le partecipate del Comune di Ravenna e ha successivamente affermato che a suo avviso si tratta di applicare riforme che dovrebbero cambiare tutto ma non cambiano niente.

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