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Nel Ravennate niente Tares: "Unico caso in Regione, a Forlì si paga fino al 50% in più"

"A Forlì e Ferrara, si rileva che gli artigiani del settore metalmeccanico, per effetto dell’applicazione della Tares pagheranno rispettivamente il 25,8% e il 49,1% in più dei propri colleghi Ravennati"

Lo scorso 29 novembre tutti i sindaci della provincia di Ravenna hanno sancito la decisione di mantenere, per l’anno 2013, la Tariffa Rifiuti invece di applicare la Tares. Una sollecitazione avanzata dal Tavolo dell’imprenditoria e supportata fortemente dal sindaco di Ravenna. Per inquadrare meglio questa scelta, assunta dagli enti locali ravennati, “è opportuno ricordare – si legge in una nota di Confartigianato - che sul tema dell’imposizione fiscale locale è stata molto efficace l’azione svolta delle 13 associazioni di rappresentanza del mondo dell’impresa, che ha avuto come culmine di visibilità la manifestazione in Piazza del Popolo a Ravenna del 18 aprile scorso, e che poi è stata costante e determinata fino ad oggi”.

La decisione di tutti i Comuni della provincia, unico caso in Emilia Romagna, di mantenere per il 2013 la Tariffa rifiuti anziché applicare la Tares, “consente alle imprese di evitare una parte dell’incremento dovuto all’indetraibilità dell’Iva, dando un segnale concreto e positivo in questo difficile momento economico. In questo modo, infatti, dovranno affrontare solo i ridotti aumenti dettati esclusivamente dall’incremento Istat e da disposti di legge nazionali quali i 30 centesimi al metro quadrato che, indipendentemente dalla volontà dei Comuni di applicare la TIA o la Tares, devono essere versati allo Stato”.

“Al contrario, se fosse stata applicata la TARES al posto della Tariffa rifiuti, le aziende della nostra provincia avrebbero subito aumenti dei costi del servizio rifiuti che avrebbero superato anche il 50%, al netto dei trenta centesimi, determinati sia dalla indetraibilità dell’IVA che da diversi parametri di suddivisione dei costi.  In termini economici, confrontando ad esempio i costi sopportati dalle imprese di Forlì e Ferrara, capoluoghi di provincia limitrofi, si rileva che gli artigiani del settore metalmeccanico, per effetto dell’applicazione della Tares pagheranno rispettivamente il 25,8% e il 49,1% in più dei propri colleghi Ravennati, le Autofficine il il 49% e il 53,6% mentre i servizi alla persona il 16,4% per entrambi”

“In questo momento - è la considerazione proveniente da Confartigianato - il sistema della piccola e media impresa non può sopportare aumenti come quelli che avrebbe comportato l'applicazione della Tares. Oltretutto va rilevato come le utenze non domestiche (imprese e attività professionali) oggi contribuiscano al pagamento del servizio raccolta rifiuti per oltre il 42%, pur essendo detentrici solo del 30% delle aree a ruolo e dovendo in molti casi provvedere a smaltire a proprie spese i rifiuti prodotti”.

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