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Economia

No all'obbligo di versare i risparmi di spesa: per la Camera di Commercio oltre mezzo milione di euro

La sentenza della Corte costituzionale dà ragione alla Camera di Commercio che non dovrà riversare al bilancio dello Stato i risparmi ottenuti dalle misure di contenimento della spesa

“Sebbene in contesti di grave crisi economica si possa ritenere appropriata la scelta legislativa di imporre regole di contenimento della spesa, non altrettanto si può dire per l’obbligo di riversare al bilancio dello Stato i risparmi così ottenuti, vanificando lo sforzo sostenuto dalle Camere di commercio nel conseguire quei risparmi”. È quanto si legge nella sentenza n. 210 con cui la Corte costituzionale ha ritenuto irragionevole l’applicazione alle Camere di commercio delle disposizioni sull’obbligo di riversare al bilancio dello Stato i risparmi derivanti dalle regole di contenimento della spesa, a fronte della loro particolare autonomia finanziaria che preclude la possibilità di ottenere finanziamenti adeguati da parte dello Stato e interventi di ripianamento di eventuali deficit generati dalla gestione amministrativa dei medesimi.

La Corte ha osservato che, a decorrere dall’anno 2017, l’entità del diritto camerale che le imprese corrispondono alle Camere di commercio è stata oggetto di riduzione da parte del legislatore in maniera crescente fino ad arrivare al cinquanta per cento. Tale riduzione, in aggiunta all’obbligo di riversare al bilancio dello Stato i risparmi derivanti dalle norme di contenimento, ha inciso in maniera progressivamente più gravosa sui bilanci delle Camere di commercio rendendo, dal 2017 e fino al 2019, i sacrifici imposti dalle disposizioni censurate non più sostenibili e non compatibili con il dettato costituzionale.

“Con questa sentenza sono stati riportati equità ed equilibrio nel sistema dei conti delle Camere di commercio, enti per legge dotati di autonomia finanziaria le cui risorse non derivano da contributi statali – evidenzia Giorgio Guberti, commissario straordinario della Camera di commercio di Ravenna “Sono stati finalmente riconosciuti ed eliminati – continua Guberti - gli indubbi riflessi negativi che tale norma stava portando al sistema imprenditoriale. Ora si attende di conoscere tempi e modi con cui si darà compimento alla sentenza che dovrebbe vedere restituiti alle casse della Camera di commercio oltre 500 mila euro, risorse che saranno riversate sul territorio per interventi destinati a quella che è la missione dell’Ente, contribuire allo sviluppo e alla competitività delle imprese”.

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