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Gli operatori ex Viale delle Nazioni: "Siamo considerati come serie B"

"Crediamo però di non meritare di subire una situazione che non abbiamo contribuito a creare, nella più completa indifferenza dell’Amministrazione riguardo al nostro lavoro e alla nostra situazione", affermano gli operatori

Gli operatori ex Viale delle Nazioni e il funzionario Anva-Confesercenti, Riccardo Ricci Petitoni, manifestano "frustrazione e sconcerto di fronte al disinteresse dell’Amministrazione comunale verso la nostra situazione: mentre i mercati della Pro Loco locale proseguono su viale delle Nazioni, ci è stata negata la possibilità di terminare queste ultime giornate festive nella medesima collocazione. L’Amministrazione persevera nel considerarci imprenditori di serie B, se non peggio".

"Invece - aggiungono - siamo costretti a concludere questa stagione all’interno di piazzale Adriatico, sottraendo oltre 60 posteggi per auto e una quindicina di posteggi per i motocicli in un momento in cui la località comincia a necessitare, specie nel fine settimana, di più parcheggi possibili. Già al momento della ricollocazione, a settembre 2014, avevamo fatto notare come questo trasferimento avrebbe causato notevoli disagi alle attività che di questi stalli usufruiscono, ma siamo rimasti, tanto per cambiare, inascoltati".

"Benché l’ordinanza preveda di fatto la chiusura di metà del piazzale per ospitare i posteggi ricavati per i nostri banchi, nessuno dall’Amministrazione è mai venuto a controllare e ci siamo ritrovati in queste ultime settimane a essere letteralmente circondati dalle auto - continuano -. Abbiamo sempre cercato, pur nel malessere, di non estendere il nostro disagio ai nostri colleghi delle attività limitrofe e ai fruitori del parcheggio: ci siamo anche disposti aggregati su un’unica fila per non sottrarre inutilmente parcheggi, col risultato di avere le auto a ridosso dei banchi, con grave pregiudizio della sicurezza e della circolazione dei pedoni. Sebbene ne avessimo diritto, da noi non è mai partita una chiamata per richiedere la rimozione delle auto". "Crediamo però di non meritare di subire una situazione che non abbiamo contribuito a creare, nella più completa indifferenza dell’Amministrazione riguardo al nostro lavoro e alla nostra situazione", concludono

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