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Economia

Osservatorio sulla chimica: "Serve una pianificazione degli investimenti"

Questo è solo uno dei tanti aspetti emersi dai tavoli di lavoro tematici che si svolti a ottobre in seno alle attività dell’Osservatorio sulla Chimica

Ravenna è una delle poche città della Regione Emilia-Romagna che potrebbe accogliere nuovi insediamenti industriali: ha già infrastrutture che potrebbero essere potenziate e sfruttate al meglio e ha storicamente una cultura aperta alla chimica. Serve però una pianificazione ragionata degli investimenti e delle azioni, una condivisione di competenze e ancor prima di visione. Questo è solo uno dei tanti aspetti emersi dai tavoli di lavoro tematici che si svolti a ottobre in seno alle attività dell’Osservatorio sulla Chimica, pensato dal Comune di Ravenna come strumento utile a monitorare le opportunità e le necessità di sviluppo del settore chimico e delle filiere ad esso correlate, voluto dal sindaco e realizzato con il supporto di Fondazione Eni Enrico Mattei.

Sono state condivise informazioni frutto degli ultimi mesi di attività dell’Osservatorio: da un lato, una panoramica del settore basata sulla raccolta e l’elaborazione di dati economici e finanziari riguardanti le aziende chimiche che hanno sede legale e operativa in Provincia di Ravenna; dall’altro, informazioni qualitative sulle opportunità e le criticità del settore messe a fuoco tramite i tavoli di lavoro tematici cui hanno partecipato più soggetti tra associazioni di categoria, sindacati, aziende, rappresentanti del mondo della ricerca e della formazione.

“Uno degli obiettivi del 2019 – ha affermato l’assessore allo Sviluppo economico Massimo Cameliani – è quello di creare una piattaforma aperta ai cittadini e agli imprenditori per diffondere la migliore conoscenza di un settore strategico per lo sviluppo della città come quello dell’industria chimica, nell’ ottica della sua declinazione con i temi del rispetto dell’ambiente, dell’economia circolare, della chimica verde, del riutilizzo dei rifiuti industriali; si tratta di un ambito in grado di creare sviluppo e lavoro, capace di coniugarsi e interagire con la ricerca, la cultura scientifica, la sostenibilità e l’innovazione e che, soprattutto nell’ attuale fase storica, deve tornare al centro del dibattito sulla crescita e sul rilancio delle imprese”.

L’Osservatorio sulla Chimica, che ha visto l’adesione di 43 membri (26 aziende; 17 tra associazioni di categoria, sindacati, scuole, università, centri di ricerca e per l’innovazione), è stato presentato durante l’anno su scale comunale, provinciale e regionale. Si basa su una modalità di lavoro partecipativa che ha visto nascere un gruppo di coordinamento, costituito dagli enti che svolgono un ruolo chiave per lo sviluppo di strategie legate al settore chimico (13 in totale), che ne dirige le attività. Con l’obiettivo di restituire una fotografia del settore chimico locale, durante l’anno il gruppo di coordinamento ha elaborato un campione d’indagine composto da 38 aziende chimiche (quelle appartenenti al settore in senso stretto) e da 24 aziende di filiera (tutte quelle realtà imprenditoriali legate al settore) presenti sul territorio. È iniziata poi l’analisi di questo campione, che è stato studiato dal punto di vista economico e finanziario. Contemporaneamente a ciò, l’Osservatorio ha iniziato una raccolta di informazioni “sul campo”, realizzando quattro tavoli di lavoro su temi specifici, importanti per lo sviluppo del settore e in linea con la strategia regionale: innovazione, ricerca e sviluppo; competenze e HR; fattori territoriali e permitting; filiere di sviluppo che dialogano con la chimica.

"Il consolidamento futuro del settore chimico - che durante la crisi iniziata nel 2008 è stato uno di quelli che, nel territorio provinciale, ha resistito meglio, in particolare in termini occupazionali -  sembra necessariamente passare attraverso la conoscenza reciproca, il dialogo e il confronto tra aziende, mondo della formazione e della ricerca, pubblica amministrazione e cittadinanza - spiega Cameliani - Ravenna è una città cresciuta anche grazie alla chimica e alla sua capacità di far convivere arte, storia e industria. E proprio questo aspetto culturale, messo in luce dai partecipanti ai tavoli, è di fondamentale importanza per lo sviluppo di un settore la cui fama è spesso accompagnata da paura e sfiducia. Occorre, in tal senso, ricostruire il legame tra la comunità e il settore, migliorando la comunicazione e garantendo trasparenza e conoscenza tramite la condivisione di informazioni che siano accessibili e comprensibili. È inoltre di fondamentale importanza sviluppare nuove competenze: da quelle di tipo manageriale e relazionale a quelle tecniche. Si deve quindi dare ulteriore impulso alla creazione di sinergie tra il mondo della formazione (di diversi gradi e tipi) e quello dell’impresa, così da approfondire una connessione e una capacità di collaborazione foriere di innovazione, e che non siano solo orientate a coprire posti di lavoro. Esistono già esperienze positive e si può iniziare da queste. Dal punto di vista degli ambiti di sviluppo all’ interno del settore, grande attenzione è stata posta alle possibilità legate all’ economia circolare e alla chimica verde, e qui il dialogo costante e reale tra mondo della ricerca e dell’impresa è imprescindibile. I luoghi e le occasioni in cui sviluppare e condividere conoscenza, confrontarsi su temi specifici, non devono e non possono mancare in una città che vuole promuovere lo sviluppo del settore chimico. Per questo le attività dell’Osservatorio continueranno, e il Comune di Ravenna, in accordo con le indicazioni nazionali e regionali, nel prossimo anno, darà un seguito alle necessità finora espresse per innovare il settore chimico".

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