La storia di Pasquale: da disoccupato ad imprenditore nel campo della telefonia

"Quando sono partito un anno fa con la mia attività non avevo certezze ma, purtroppo, nemmeno un lavoro. Ne ho parlato con i miei amici più stretti e soprattutto con la mia compagna di vita, Valentina. La risposta è stata unanime: sei bravo nel campo dell'informatica, apri un'attività tutta tua". Inizia così la storia di Pasquale Merola, 30enne, originario di Caserta, ma lughese d'azione. Dopo aver trovato un locale adeguato alle sue possibilità finanziarie (via Mazzini, 60), ha aperto un punto divenuto con il passare dei mesi sempre più conosciuto, tanto è vero che gli operatori telefonici si servono spesso da lui per via della sua professionalità unanimemente riconosciuta.

"Ho voluto chiamare questo mio negozio e quindi anche la mia attività- prosegue Pasquale- "Te Lo Riparo" e non mi occupo solo di telefonia ma anche di riparazione di ipad, tablet, pc e vendo telefoni usati garantiti con tanto di accessori. Ho sempre cercato di mantenere i prezzi bassi, il più calmierati possibile e la gente, tanta gente, questo lo ha recepito benissimo ed ha iniziato ad affluire nel mio piccolo negozio composto da due stanze. Non so se sono stato bravo o particolarmente fortunato, sta di fatto che attualmente il lavoro non manca anzi, è in netto aumento. Sono aperto dal lunedì al venerdì, ma se continua così dovrò restare aperto anche di sabato. In ogni caso mi ritengo completamente appagato".

"L'amministrazione comunale, rifacendo ex novo via Mazzini, fondamentalmente mi è venuta in soccorso e l'affluenza è aumentata - aggiunge Merola -. Da uno sparuto gruppo di clienti ad una moltitudine di persone. Non sono certo diventato un uomo ricco ma ora le cose vanno meglio. Non mi lamento di nulla ma, questo va detto, lavoro sodo ogni giorno". Varia il tipo di clientela: "nel mio negozio l'affluenza maggiore è dei giovani, italiani e non, ma ci sono anche persone anziane che, per restare al passo coi tempi, vengono da me per chiedere consigli. Penso di non averlo mai negato a nessuno e tutti costoro, in sostanza, mi hanno ripagato. Un grazie a loro e alla mia intraprendenza che forse dovrei chiamare anche incoscienza".