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Venerdì, 29 Marzo 2024
Economia

Patto tra cooperative e filiera agroalimentare per prodotti buoni e convenienti

Dalle nettarine Igp al salame di mora romagnola, il Sangiovese, la piadina, i carciofi e lo squacquerone: sono centinaia le specialità della Romagna distribuite nei punti vendita Coop

Dalle nettarine Igp al salame di mora romagnola, il Sangiovese, la piadina, i carciofi e lo squacquerone: sono centinaia le specialità della Romagna distribuite nei punti vendita Coop, che ogni anno, tramite la piattaforma di Centrale Adriatica, acquista frutta, verdura e altri prodotti agroalimentari da circa 190 fornitori locali, per un valore di 310 milioni di euro. Una cifra che sale a 945 milioni di euro e circa 900 produttori, per gli acquisti realizzati in tutta l’Emilia-Romagna. Prodotti da valorizzare con un nuovo patto tra i consumatori, organizzati in cooperative di consumo, e il mondo agricolo, a partire dalle cooperative dell’agroalimentare.

E’ la proposta avanzata al convegno “Dal campo alla Coop”, organizzato venerdì  da Coop Adriatica a Ravenna. All’incontro, moderato dal vice presidente di Nomisma Luciano Sita, hanno partecipato l’assessore regionale all’Agricoltura Tiberio Rabboni, il presidente di Coop Italia Vincenzo Tassinari, il presidente e il vicepresidente di Coop Adriatica Adriano Turrini e Giovanni Monti, il presidente di Legacoop Agroalimentare Giovanni Luppi, e Roberta Cafiero, dirigente Agroindustria e investimento del ministero Politiche agricole e alimentari. Il saluto delle autorità è stato portato da Claudio Casadio, presidente della Provincia di Ravenna.

“Oggi – ha spiegato il vicepresidente di Coop Adriatica, Giovanni Monti – il reddito di molte produzioni è azzerato. E’ solo con un’azione forte e sinergica dell’intera cooperazione che possiamo dare il nostro contributo ai problemi del settore agricolo e agroalimentare, uscendo dal luogo comune che vede tutta la grande distribuzione come responsabile dei problemi dell’agricoltura”. Occorre un nuovo patto tra agricoltura, industria agroalimentare, distribuzione, consumatori, che vada dalla produzione alla lavorazione e conservazione in tutte le sue filiere, fino all’aggregazione dell’offerta e della domanda attraverso la cooperazione di produzione a quella di consumo. Un’intesa che vada, appunto, “dal campo alla Coop”, per garantire prezzi contenuti ai consumatori e una redditività equa ai produttori, grandi e piccoli. “Si tratta – ha aggiunto il presidente Adriano Turrini - di offrire al consumatore più scelta, più qualità, prezzi vantaggiosi ma anche adeguate garanzie in termini di sicurezza, salubrità, rispetto della legalità e dei diritti dei lavoratori. Sono scelte che costano ma che pagano, e sulle quali Coop non intende arretrare”.

 


 
 

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