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Petrolchimico, buone notizie: Versalis assicura il proseguimento delle attività nel ravennate

“La società Versalis ci ha dato assicurazioni sul proseguimento delle attività a Ferrara e a Ravenna e sul mantenimento degli organici impiegati”. Lo riferisce l’assessore regionale Vincenzo Colla

“La società Versalis ci ha dato assicurazioni sul proseguimento delle attività a Ferrara e a Ravenna e sul mantenimento degli organici impiegati”. Lo riferisce l’assessore regionale allo Sviluppo economico, Lavoro e Piano energetico, Vincenzo Colla, al termine del vertice convocato dalla Regione martedì mattina sulle prospettive del polo petrolchimico di Ferrara e Ravenna. Un incontro necessario dopo l’annuncio dell’amministratore delegato di Eni, Claudio De Scalzi, in merito alla chiusura dell’impianto di cracking di Marghera, prevista nell’aprile 2022, che avrebbe effetti negativi sulle produzioni di Versalis e Basell con sedi nel petrolchimico della regione. All’incontro in videoconferenza erano presenti i sindaci Michele Pascale di Ravenna e Alan Fabbri di Ferrara, il vicepresidente della Provincia di Ferrara Nicola Minarelli e rappresentanti della società Versalis, di Confindustria Emilia Area Centro, dei sindacati regionali e territoriali della chimica, Cgil, Cisl e Uil regionali e dell’Agenzia regionale per il Lavoro.

“Ora abbiamo bisogno di formalizzare questi impegni - ha precisato l’assessore Colla - per dare certezze di fronte alle preoccupazioni che permangono da parte delle organizzazioni sindacali e per dissipare ogni ombra rispetto alla fornitura di cracking al petrolchimico di Ferrara, perché attorno a questa materia prima si muovono grandi gruppi, un indotto importante e tanti lavoratori. Per questo motivo contatterò a breve le altre Regioni del quadrilatero padano del petrolchimico, Veneto e Lombardia, al fine di verificare la condivisione per una convocazione al Mise di un tavolo nazionale sulla chimica, che consegni al Paese certezze rispetto agli investimenti e all’occupazione nel settore. Questo permetterà di mettere in sicurezza gli affidamenti, gli investimenti e il mantenimento occupazionale che oggi la società Versalis ci ha consegnato e di dare risposta alle legittime preoccupazioni delle organizzazioni sindacali”.

Secondo i sindacati, infatti, la chiusura della ‘pipeline’ (del condotto) che porta il gas da Marghera alle aziende regionali farebbe venir meno l’economicità della fornitura e di riflesso l’efficienza degli impianti che producono polietilene e polipropilene, per la realizzazione di vari prodotti anche per il settore medicale. La chiusura metterebbe a rischio il lavoro di circa 400 lavoratori: i 230 dipendenti di Versalis e i 180 in Basell, con una ricaduta anche sul Centro ricerche Giulio Natta. Inoltre, anche l’azienda Celanese rischierebbe di fermare gli impianti di Ferrara per mancanza di materie prime. Da parte sua Versalis ha assicurato, motivandolo, che non vi sarebbe alcun impatto industriale e occupazionale sui territori, in quanto considera tali siti centrali per il Gruppo.

“Il petrolchimico di Ferrara e l’hub di Ravenna rappresentano due aree strategiche non solo per l’Emilia-Romagna ma per tutto il Paese - ha spiegato l’assessore - Sono leader in Europa per competenze, sapere, ricerca, tecnologia e innovazione, fondamentali per gestire una transizione consapevole e giusta verso la sostenibilità, come riportato anche nel Patto per il Lavoro e per il Clima. Non si fanno politiche innovative senza la chimica e l’energia che sono due settori strategici per il sistema economico e sociale del nostro Paese, come del resto per filiere quali l’automotive, il biomedicale, il tessile o il packaging e tutto l’ecosistema economico del nostro territorio. Ricordo che la Regione ha già avviato la discussione partecipata sul Piano energetico regionale, condizione per rapportarci sia con il Governo sia con le Istituzioni locali a partire da Ravenna. Stiamo anche seguendo con grande attenzione le dichiarazioni del ministro Cingolani rispetto all’applicazione del Piano per la transizione energetica sostenibile delle aree idonee, fondamentale per decidere, in relazione con l’Europa, quali energie di transizione vogliamo e dove intendiamo fare le produzioni nel nostro Paese”.

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