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Economia

Più scambi tra le imprese senza ricorrere all'euro: firmato un accordo

Confcooperative Emilia Romagna e Liberex.net hanno sottoscritto nei giorni scorsi un accordo per fornire strumenti innovativi con i quali affrontare le nuove sfide del mercato

Promuovere tra le imprese sistemi di scambio di beni e servizi complementari e alternativi all’Euro riducendo il ricorso all’indebitamento bancario, migliorando le performance dei bilanci aziendali e risolvendo i problemi di liquidità. Sono alcune delle motivazioni che hanno spinto Confcooperative Emilia Romagna e Liberex.net a sottoscrivere nei giorni scorsi un accordo per fornire strumenti innovativi con i quali affrontare le nuove sfide del mercato. La convenzione consente alle imprese associate a Confcooperative Emilia Romagna di accedere alla rete Liberex.net con uno sconto nel costo di iscrizione al Circuito di Credito Commerciale avviato in regione sulla scorta del modello Sardex. Inoltre, le imprese cooperative potranno usufruire di un vantaggio divulgativo e in termini di networking all’interno della rete, con servizi dedicati per incentivare la collaborazione tra le imprese presenti. Reciprocità, mutuo credito e sostenibilità: queste le parole chiave intorno a cui è nata e si è sviluppata questa collaborazione tra due realtà radicate nel tessuto economico locale.

“Liberex.net sostiene un principio cardine della cooperazione: il denaro non è un fine ma un mezzo per creare ricchezza condivisa tra imprese e comunità territoriali - dichiara Pierlorenzo Rossi, direttore generale Confcooperative Emilia Romagna -. Siamo molto interessati a lavorare con chi condivide i nostri valori. Inoltre riteniamo che, soprattutto per le nuove cooperative come quelle tra giovani, i workers-buy- out e le start-up, la possibilità di accedere in maniera agevolata al Circuito di Credito Commerciale rappresenti un importante sostegno nella fase iniziale, riducendo l’impegno finanziario e aumentando le opportunità di mercato. Confcooperative Emilia Romagna ha deciso di aderire come Associazione regionale per consentire a molte nostre imprese associate di utilizzare questo Circuito”.

“L’accordo con Confcooperative Emilia Romagna è una grande opportunità: abbiamo valori e obiettivi comuni – spiega Paolo Piras, responsabile operativo del Circuito Liberex –. Lavoriamo quotidianamente per trasformare il potenziale inespresso di migliaia di imprese del territorio in ricchezza reale; Liberex non è solo una rete di aziende, è anche una rete di persone che mettono al centro dei rapporti economici la fiducia e la reciprocità”. Attivo dal 2015, il Circuito Liberex.net coinvolge oggi più di 300 imprese di svariati settori merceologici sul territorio dell’Emilia Romagna, aziende che hanno già transato oltre 3,5 milioni di crediti Liberex (l’equivalente di 3,5 milioni di euro) senza l’utilizzo di moneta corrente. Nel solo 2017 il transato delle aziende emiliano romagnole aderenti al Circuito di Credito Commerciale ha già superato gli 1,5 milioni di euro. Oggi all’interno del Circuito Liberex si possono già noleggiare automobili, acquistare pacchetti vacanze, pagare una cena al ristorante, il biglietto del cinema o una visita dal dentista, fare la spesa al supermercato o pagare ristrutturazioni edilizie, installare impianti fotovoltaici o sottoscrivere atti notarili. La funzione più importante di Liberex è quella di ancorare la ricchezza al territorio e, attraverso il credito reciproco, aiutare le aziende locali a recuperare, mantenere e/o acquisire quote di mercato. Liberex.net infatti non va a sostituirsi al loro attuale mercato ma va piuttosto a sommarsi ad esso, offrendo alle aziende l’opportunità di ottimizzare la propria capacità produttiva e l’appetibilità sul mercato. All’interno di questo Circuito, Confcooperative Emilia Romagna può portare il contributo di un sistema regionale fatto di oltre 1.600 imprese con 234.000 soci e 75.700 addetti, per un fatturato aggregato complessivo di 13,7 miliardi di euro. La vitalità del sistema Confcooperative Emilia Romagna è testimoniata dai risultati raggiunti dalle sue imprese proprio nel periodo interessato dalla crisi economica: tra il 2006 e il 2016, infatti, sono stati creati 23.000 nuovi posti di lavoro, sono nate 1.000 nuove imprese cooperative e si è registrato un aumento di fatturato pari a 3,5 miliardi di euro. Tra il 2015 e il 2016, inoltre, gli addetti sono cresciuti in regione di 2.300 unità e il giro d’affari di 417 milioni di euro.

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