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Porto di Ravenna, traffico in crescita grazie alle 'autostrade del mare'

Nei primi due mesi dell’anno sono state movimentate 3.823.895 tonnellate, in crescita di 306.459 tonnellate, ovvero l’8,71% in più rispetto agli stessi mesi del 2013.

Nei primi due mesi dell’anno sono state movimentate 3.823.895 tonnellate, in crescita di 306.459 tonnellate, ovvero l’8,71% in più rispetto agli stessi mesi del 2013. In particolare gli sbarchi sono stati pari a 3,3 milioni di tonnellate (+8,2%), mentre gli imbarchi ammontano a 0,5 milioni di tonnellate (+12,0%). Il traffico di febbraio è stato di 1.668.632 tonnellate, 10 mila tonnellate in meno rispetto a febbraio 2013 (-0,6%).

Analizzando le merci per condizionamento si evince che le merci secche, hanno segnato una crescita del 12,2% (280 mila tonnellate in più), le rinfuse liquide hanno, invece, subito un calo del 12,7%, mentre per le merci unitizzate, quelle in container risultano in calo dell’8,3%, mentre continua il buon andamento di quelle su rotabili con una crescita del 126,7% (quasi 150 mila tonnellate).

L’incremento in valore assoluto più evidente è per i prodotti metallurgici, passati da 778 mila a 921 mila tonnellate, in crescita del 18,4% e provenienti principalmente da Taranto, Germania e Russia.

Sicuramente sul dato incide il fatto che da gennaio 2014 l’acciaieria Arvedi di Cremona abbia “dirottato” su Ravenna circa un milione di tonnellate di metallurgici che, in precedenza, sbarcavano al porto di Venezia.

Buono anche il risultato relativo alle materie prime per le ceramiche, soprattutto argilla e feldspato, che, con quasi 130 mila tonnellate in più rispetto a gennaio e febbraio 2013, hanno registrato un incremento pari al 34,0%.

Grazie ad un eccezionale sbarco di frumento, proveniente perlopiù dall’America (Canada e USA), risultano in crescita anche i prodotti agricoli, passati da 269 mila a 367 mila tonnellate (+36,7%) .

Tra le rinfuse liquide si è riscontrato un forte calo dei prodotti petroliferi, con 117 mila tonnellate in meno (-29,9%) ed un incremento dei prodotti chimici liquidi, con 27.501 tonnellate in più (+17,2%). Per i container si sono registrati 28.581 TEUs per i mesi di gennaio e febbraio, 3.347 TEUs in meno (-10,5%) rispetto al 2013.  In particolare il calo più significativo ha riguardato i vuoti (-24,9%), mentre è stato di 1.553 TEUs per i pieni (- 6,3%). Il traffico di febbraio è stato pari a 15.439 TEUs, -9,9% rispetto a febbraio 2013.

Per quanto riguarda i trailer occorre dire che sulle linee delle Autostrade del Mare sono stati movimentati 7.041 trailer contro i 5.297 dello scorso gennaio-febbraio sulla Ravenna-Catania, mentre per la linea Ravenna-Brindisi i pezzi registrati sono stati 2.026 contro i 550 di gennaio-febbraio 2013. Sulla linea della Grimaldi con la Grecia, inaugurata proprio a gennaio, i primi due mesi hanno visto 410 pezzi da/per Igoumetisa e 1.383 da/per Patrasso. In totale nei primi due mesi sono stati movimentati 11.051 trailer contro i 6.022 del 2013 (+83,5%).

 “Il traffico nel porto di Ravenna ha segnato in febbraio, per la prima volta dopo molti mesi, una lieve flessione negativa. Si tratta ancora di percentuali estremamente contenute, grazie soprattutto all’incidenza che, nel complesso, hanno, le Autostrade del Mare, le quali “compensano” con crescite a tre cifre, la perdita di traffico che per altre tipologie merceologiche si sta registrando. Questo conferma che la scelta fatta nel 2012 di puntare su questo tipo di traffico si è rivelata vincente e ci consente ora di, per così dire, limitare i danni. In generale però, il quadro che emerge, come ho già detto in passato, non fa che porre in evidenza l’impossibilità di rinviare ancora i lavori di approfondimento dei fondali previsti nel cosiddetto Progettone. I lavori di escavo dei fondali del Canale Candiano devono partire subito, le opere previste nel  Progettone non possono più essere rimandate. Tutte le Istituzioni, sia a livello locale, che regionale e centrale devono comprendere che è il momento di assumersi le proprie responsabilità per salvaguardare il nostro scalo, le nostre imprese, il lavoro che queste generano e, più in generale, il futuro sviluppo della più importante risorsa industriale attualmente presente su questo territorio”.

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