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Porto turistico di Marinara, firmato l'accordo di salvataggio. I sindacati: "Una beffa"

"Lo sgomento dei 5 lavoratori licenziati il 29 febbraio è grande - affermano Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltrasporti -. L’accordo non può che essere visto come la beffa oltre il danno

Firmato accordo tra le banche volto al salvataggio di Seaser e di conseguenza del porto turistico di Marinara con la mediazione del presidente dell'Autorità Portuale Galliano Di Marco. Tale consente alla stessa Seaser di continuare la sua attività garantendo anche il servizio di ormeggio. "Lo sgomento dei 5 lavoratori licenziati il 29 febbraio è grande - affermano Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltrasporti -. L’accordo non può che essere visto come la beffa oltre il danno. Non si capisce perché Seaser non abbia provveduto direttamente alla loro riassunzione tagliando sostanziosamente il costo di quell'appalto".

"Cosa ne pensa il presidente Di Marco di questa operazione fatta sulla pelle dei lavoratori? - si chiedono Antonio Mantovani, Silvia Foschini e Roberto Billi, rispettivamente di Cgil, Cisl e Uil -. Ha pensato alla ricaduta sulle famiglie dei 5 ormeggiatori? Il presidente dell'Autorità Portuale si è detto molto soddisfatto dell’accordo anche perchè in questo modo è garantito il pagamento del canone annuale di 300.000 euro. Per Di Marco, quando denunciammo quello che stava accadendo, la vicenda degli ormeggiatori era da inquadrare sotto il profilo puramente sindacale. Lo è anche la vicenda per cui lo stesso Di Marco si è esposto per opporsi all'effetto negativo della spending review sui dipendenti dell'Autorità Portuale, per cui ha fatto bene a difendere i lavoratori dalla possibilità di vedersi decurtare lo stipendio e dover restituire gli aumenti già ricevuti. Ci sarebbe piaciuta tanta solerzia anche nella difesa del diritto a uno stipendio anche per i dipendenti di Copura".

"A seguito della nostra denuncia a mezzo stampa della situazione non siamo stati contatti da nessuna delle persone sopra citate: non una spiegazione, non una soluzione alternativa e nemmeno un tentativo di mediazione che portasse a una chiusura meno dolorosa della vicenda - continuano i sindacati -. Ora ci chiediamo: era necessario far licenziare 5 persone con comprovata esperienza e professionalità per assumere nuovo personale creando un debito di oltre 600.000 euro? Il nuovo servizio di ormeggio verrà svolto in continuità con il precedente ma ciò che spontaneamente ci chiediamo come sindacati è: a quali condizioni contrattuali ed economiche sono stati assunti i nuovi operatori?"

"Essendo stati assunti direttamente da Seaser, come si può essere sicuri che li pagherà regolarmente considerato che ha dichiarato di non riuscire a pagare Copura e che ha una esposizione di oltre 44 milioni di euro? - si interrogano ancora -. Il dubbio forte è che si possa profilare una condizione di dumping contrattuale nei confronti di Copura e di discriminazione nei confronti degli ormeggiatori licenziati. Ora pensiamo che i lavoratori e i sindacati abbiano il diritto ad una risposta alle domande che tutti si stanno facendo in questo momento anche perché, quotidianamente, queste persone ricevono attestati di stima e solidarietà da parte dei cittadini di Marina di Ravenna e da tantissimi diportisti".  

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