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Economia

Porto di Ravenna, la Cgil: "Occasione di sviluppo e volano economico"

“Il porto è e deve essere occasione di sviluppo e volano economico, generatore di lavoro tutelato e di qualità per tutta la comunità", spiega il segretario generale Danilo Morini

Nel corso dei lavori del congresso provinciale della Filt Cgil - in programma giovedì nella sala riunioni della Compagnia portuale di Ravenna e venerdì nella sala conferenze dell’Autorità portuale, - la categoria dei trasporti organizza una tavola rotonda dal titolo “Porto: scegliere il futuro – Occupazione, sviluppo, legalità nel nostro territorio”. L’appuntamento è per venerdì alle 10 a Ravenna, alla sala convegni dell’Autorità portuale di via Antico Squero.

L’incontro, che sarà condotto dal giornalista Luca Pavarotti, vedrà la partecipazione di Fabrizio Matteucci, sindaco di Ravenna, Alberto Pagani componente della commissione trasporti della Camera, Alfredo Peri, assessore regionale alla mobilità e infrastrutture, Claudio Casadio, presidente della Provincia, Galliano Di Marco, presidente dell’Autorità portuale, Guido Ottolenghi, presidente di Confindustria Ravenna, Roberto Rubboli, amministratore delegato Sapir, Allen Boscolo, presidente della cooperativa portuale di Ravenna, e Danilo Morini, segretario generale provinciale della Filt Cgil.

“Il porto è e deve essere occasione di sviluppo e volano economico, generatore di lavoro tutelato e di qualità per tutta la comunità – spiega il segretario generale Danilo Morini -. L’area portuale ha risentito, negli ultimi sette anni, della fase di recessione internazionale; per effetto della recessione il porto ha perso il 20% della forza occupazionale afferente a tutte le attività collegate. In questa fase delicata bisogna realizzare e rendere possibili tutti gli interventi infrastrutturali (e anche immateriali) necessari per mantenere attivo e appetibile il nostro scalo".

"Servono l'approfondimento dei fondali, ma anche gli interventi già previsti per le banchine e per la logistica di prossimità, i sottopassi ferroviari per liberare gli accessi alla città, il potenziamento della portata ferroviaria, la realizzazione del nuovo terminal container e la realizzazione dello stralcio della tratta Cesena – Porto Garibaldi della E45 - aggiunge Morini -. Di fronte a queste necessità stiamo rischiando di vivere il più assurdo dei paradossi. Sono attualmente a disposizione circa 200 milioni per un progetto ormai operativo di escavo dei fondali che consentirebbe al porto di mantenere gli attuali traffici e di essere appetibile per navigli di nuova generazione".

"A questi fondi sarebbero collegati circa 130 milioni di risorse di privati per realizzare, tra l'altro, il nuovo terminal container. Il rischio che stiamo correndo però è quello di vedere tutto sfumare per le difficoltà che si stanno incontrando sullo stoccaggio delle sabbie d'escavo - conclude il segretario generale -. Difficoltà imputabili sia a una confusa normativa che, a volte, all'incapacità di alcuni soggetti di comprendere pienamente la portata del progetto e di renderlo realizzabile, sempre all'interno della legalità e della correttezza amministrativa”.

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