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Martedì, 30 Maggio 2023
Economia

Porto, Di Marco: "Il Progettone è una questione di sopravvivenza. O si fa o si fa"

Ad affermarlo è il presidente dell'autorità portuale del capoluogo bizantino Galliano di Marco, ribadendo come "il futuro si costruisce sul Progettone" e dunque sull'escavo del canale Candiano

Il  Progettone è una "questione di sopravvivenza" per il porto di Ravenna. Per cui "o si fa o si fa. E noi lo faremo". Ad affermarlo è il presidente dell'autorità portuale del capoluogo bizantino  Galliano di Marco, ribadendo come "il futuro si costruisce sul Progettone" e dunque sull'escavo del canale Candiano. Un messaggio forte e chiaro inviato a quelli che Di Marco ha ribattezzato come "i professionisti dell'esposto, i guru della decrescita, i gufi e i rosiconi". Il 5 gennaio si chiuderò la procedura degli espropri per i fanghi e "poi si parte. E chi non è con il porto è contro". Mentre tra giugno e settembre verrà emesso il bando.

"Per la prima volta in Italia - ha evidenziato Di Marco - è stato fatto su un'opera pubblica un focus group con gli espropriati". Si tratta di "un non problema". Per chi ci sarà la possibilita', non dovra' muoversi, anche se diversi hanno già accettato di abbandonare l'area, mentre altri vogliono staccare un prezzo più alto. Ma terminata la fase delle osservazioni "per salvare il porto non guarderemo in faccia a nessuno", garantisce.

Per il vicesindaco con delega al porto, Giannantonio Mingozzi, occorre "fare gioco di squadra", anche perchè "da qui a tre-quattro mesi è il momento più difficile. Il Cipe è una tortura, ma si tratta della sfida piu' importante che Ravenna di gioca". Mingozzi ha evidenziato la necessità di creare una seconda via d'uscita ed entrata. "Con la Romea non andiamo avanti. Si risolverebbe gia' una parte del problema con lo stralcio della E55 nel tratto Cesena-Ravenna-Ferrara". Tra l'altro per la viabilità interna sono già stati destinati 900mila euro. Ma anche le Ferrovie dello Stato dovrebbero fare la loro parte e pensare "non solo ai passeggeri ma anche alle merci".

Se l'obiettivo è quello di arrivare alla movimentazione di 450mila container ("non possono poi certo girare per la città") per il vicesindaco è necessari che le Ferrovie dello Stato "si rendano conto del porto" e la E55 sia parte integrante del Progettone. Di certo, ragiona il vicesindaco, "il trasporto su gomma aumenterà anche se non lo vogliamo", per questo occorrono interventi appunto per la Romea e la E55.

Il presidente della Camera di Commercio, Natalino Gigante, ha parlato di "una sfida importante che non possiamo perdere", poichè "il sistema di imprese ravennati guarda con molto interesse allo sviluppo del porto".  Una volta che si sarà insediata la nuova giunta regionale, il porto dovrà essere "al centro" dei suoi temi. Ravenna, ha evidenziato il presidente della commissione Porto, trasporti e logistica dell'ente camerale, Norberto Bezzi, è un "gate naturale" per l'import-export del Mediterraneo e del Mar Nero.
 

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