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Economia

Le rappresentanze dei trasportatori: "Blocchi strumentali e dannosi"

Il Comitato Unitario dell'Autotrasporto della Provincia di Ravenna, costituito da CNA FITA, Confartigianato Trasporti, Legacoop e Confcooperative all'attacco dei "forconi"

Il Comitato Unitario dell’Autotrasporto della Provincia di Ravenna, costituito da CNA FITA, Confartigianato Trasporti, Legacoop e Confcooperative, “uniche e riconosciute rappresentanze sindacali dell’autotrasporto nella nostra provincia”, come tengono a specificare, questa mattina ha incontrato il  Prefetto ed il Questore di Tavenna al fine di tutelare e garantire il normale svolgimento del lavoro degli autotrasportatori locali.

Spiegano le sigle di rappresentanza dei camionisti: “A seguito delle manifestazioni che un gruppo di autotrasportatori non riconducibili a forme associative stanno attuando nel territorio di Ravenna, il Comitato Unitario dell'Autotrasporto della Provincia di Ravenna ha ribadito la propria contrarietà, e pertanto si dissocia da questa forma di protesta, riportando le preoccupazioni di tutte le imprese di autotrasporto ravennati che sono fortemente penalizzate da questa manifestazione unilaterale”.  Il timore è che vi possano essere prevaricazioni nel corso del blocco.

“Il Prefetto ed il Questore hanno affermato e confermato la continua presenza 24 ore su 24 ed il controllo delle Forze dell’Ordine in ogni luogo ove vi sia un presidio dei manifestanti a tutela del regolare flusso del traffico ed anche in ogni luogo ove dovesse rendersi necessaria la presenza. Inoltre hanno invitato i rappresentanti delle associazioni componenti il Comitato Unitario dell'Autotrasporto della Provincia di Ravenna ad informare le imprese di autotrasporto associate a svolgere la normale attività di trasporto”.

Si respingono infine le pressioni: “Il Prefetto ed il Questore invitano altresì gli autotrasportatori che dovessero subire minacce, pressioni, danni e/o atti di vandalismo a segnalarlo immediatamente alle pattuglie degli organi di polizia presenti in ogni presidio o telefonando e richiedendo un intervento ai numeri di telefono di Polizia di Stato (113)e Carabinieri (112)”.

Da parte sua il Comitato Unitario dell'Autotrasporto della Provincia di Ravenna ribadisce che la sospensione del fermo per 60 giorni è scaturita a seguito della presa di coscienza del Governo dei problemi contingenti dell’autotrasporto italiano, e che lo stesso Governo, nei giorni precedenti, ha assunto precisi impegni che riscontrano le richieste del mondo dei trasporti, maggiormente rappresentativo a livello nazionale e che lo stesso Governo venerdì scorso ha approvato, all’interno del decreto legge in materia di infrastrutture e trasporti. Concludono: “Risulta del tutto evidente che, dato il contesto, questa forma di protesta, sia del tutto strumentale, dannosa per il tutto il sistema economico e non risolutiva per i reali problemi dell’autotrasporto”.

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