rotate-mobile
Economia

I bancari sfilano per le vie di Ravenna: 'contestato' il presidente dell'Abi Patuelli

Oltre il 90% dei lavoratori del settore bancario ha aderito giovedì mattina, sia a livello regionale che nazionale, allo sciopero proclamato da DirCredito, Fabi, Fiba/Cisl, Fisac/Cgil, Ugl Credito e Uilca

Oltre il 90% dei lavoratori del settore bancario ha aderito giovedì mattina, sia a livello regionale che nazionale, allo sciopero proclamato da DirCredito, Fabi, Fiba/Cisl, Fisac/Cgil, Ugl Credito e Uilca. I sindacati dei bancari sottolineano il grande successo della mobilitazione e dalla partecipazione alla manifestazione regionale che si è svolta a Ravenna. La chiusura delle filiali è stata quasi totale in tutta la regione.

La manifestazione a Ravenna ha visto la partecipazione di numerosissimi lavoratori, oltre un migliaio, che sono giunti, con pullman e mezzi propri, da tutta l’Emilia Romagna per protestare contro la disdetta del contratto nazionale. I lavoratori del credito si sono apertamente schierati contro le scelte dell’Abi.

Lo sciopero dei bancari (foto di Massimo Argnani)

Nel corso della manifestazione gli organizzatori hanno distribuito centinaia di volantini per spiegare le ragioni della protesta. I lavoratori hanno dato vita, per le vie della città, a un lungo corteo che si è concluso in piazza del Popolo dove hanno preso la parola Massimo Masi, segretario generale della Uilca, Giuliano Calcagni, segretario nazionale della Fisac Cgil, e Giuliano Romani, segretario generale della Fiba Cisl.

I tre esponenti sindacali hanno condannato la scelta dell’Abi di disdettare il contratto nazionale e chiesto a gran voce che l’associazione delle banche torni sui suoi passi: “Oltre 300mila lavoratori del credito hanno deciso di aderire allo sciopero. Chiedono che le banche si rimettano al servizio del Paese e che non siano i bancari e le bancarie a pagare il prezzo delle politiche sbagliate che hanno caratterizzato gli ultimi 10 anni. La disdetta del contratto nazionale di lavoro giunge in un momento delicato, in cui ci sono 12 banche commissariate e la dichiarazione di altri 20mila nuovi esuberi. L’associazione della banche non vuole rinnovare l’ammortizzatore di settore, che non pesa in alcun modo sul bilancio dello Stato, e con cui fino ad oggi sono stati gestiti i 50mila lavoratori bancari in esubero”.

Infine dai sindacati è partita una stoccata nei confronti degli stipendi dei manager: “Senza fare la minima autocritica l’Abi, permette, nonostante i richiami di Banca d’Italia e dell’Unione Europea, che le retribuzioni dei top manager raggiungano importi vergognosi ed ingiustificati. L’ultimo esempio, davvero intollerabile e offensivo per tutti, è quello dell’ex amministratore delegato del Gruppo Intesa, Cucchiani: 7 milioni di euro per 21 mesi di lavoro”. Al termine della manifestazione una delegazione dei sindacati è stata ricevuta dal Prefetto di Ravenna.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

I bancari sfilano per le vie di Ravenna: 'contestato' il presidente dell'Abi Patuelli

RavennaToday è in caricamento