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Rifiuti, gli imprenditori attaccano Hera: "No all'aumento della tassa"

Il Tavolo delle Associazioni Imprenditoriali del ravennate contrario all'ipotesi di aumento della tariffa sui rifiuti annunciato da Hera, anche se rinviato di alcuni mesi

Il Tavolo delle Associazioni Imprenditoriali del ravennate contrario all'ipotesi di aumento della tariffa sui rifiuti annunciato da Hera, anche se rinviato di alcuni mesi. Evidenziata “la necessità di congelare le tariffe, già eccessivamente elevate, ai livelli attuali, senza quindi alcun incremento né per il 2011 né per il 2012”. Apprezzamento per la scelta dei sindaci “di non dar seguito alla proposta di Hera in merito all’ipotesi di retroattività del rincaro”.

“Le associazioni imprenditoriali – prosegue la nota – ritengono comunque inopportuna, stante la situazione di profonda crisi economica e le difficoltà delle imprese di tutti i settori, ritoccare per il 2012 le tariffe; inaccettabile quindi la proposta di incremento dell’8,5%”. Gli imprenditori chiedono “un confronto più approfondito con le altre realtà provinciali prima di comparazioni semplicistiche e soprattutto resta per noi indispensabile la definizione di un piano prospettico con possibili azioni di modulazione tra tariffe, livelli di servizio e contenimento costi di gestione, che sostituiscano la politica dei semplici aumenti prezzi a piè di lista, o perequativi al rialzo tra zone diverse, modelli oggi non più praticabili e sostenibili da ogni impresa”.

Sulla questione è intervenuta anche Legambiente Ravenna, che ha inviato "l'Amministrazione a ripensare in toto il sistema di raccolta dei rifiuti a Ravenna, anche considerando che è in scadenza l'affidamento all'attuale gestore. Riteniamo del tutto non funzionale la metodologia attuale, imperniata sull'uso prevalente del cassonetto, ad una raccolta che porti alla trasformazione del rifiuto da costo a risorsa per la nostra comunità".

Per Legambiente Ravenna "l’attuale tipo di raccolta non responsabilizza il cittadino, non crea consapevolezza sulla quantità dei propri scarti e di fatto è in parte responsabile per gli alti quantitativi di RSU raccolti. Inoltre rende difficile una raccolta differenziata di una qualità tale da  essereconvenientemente allocata sul mercato delle materie di riciclo non lasciando quindi altra via che quelle della discarica e dell'incenerimento".

"In Emilia Romagna esistono 28 discariche attive, 8 inceneritori in funzione più uno in costruzione (rapporto ARPA 2008) - Legambiente -. Per quanto questi impianti possano essere ben gestiti si tratta sempre di punti di criticità ambientali e sociali per il territorio: gli inceneritori per le emissioni atmosferiche e le discariche per la quota di indeterminatezza che riservano nella fase al termine della loro vita utile. La modalità che consente una riduzione generale della produzione di rifiuti ed un aumento esponenziale della raccolta differenziata e della sua qualità è la raccolta porta a porta".

Legambiente ricorda che "nel comune di Capannori, in Toscana, pioniere di questa modalità, la raccolta differenziata è salita al 82%, dal 2004 al 2011 la produzione di rifiuti pro capite è passata da 1,92 kg a 1,4 kg, nello stesso periodo la produzione di rifiuti non differenziati è passata da 1,21 kg a 0,4 kg. Un trend analogo si rileva nei numerosi comuni che, al nord come al sud Italia, hanno fatto questa scelta. A queste realtà è necessario ispirarsi".

"Il maggior costo sostenuto per la raccolta è più che compensato dal costo molto minore dello smaltimento e dalla vendita dei materiali riciclati, quindi la raccolta porta a porta deve essere finalizzata al riciclo e non all’incenerimento - aggiunge l'associazione -. Questo consente di svincolarsi dal fluttuante mercato dei costi di smaltimento, pretesto accampato da Hera per chiedere l'ultimo aumento. Questa scelta sarebbe forse contrastata da
un gestore che abbia nell'incenerimento e nelle discariche il suo “core business”.

Per questa ragione Legambiente chiede "che la gara per l'affidamento del nuovo gestore preveda anche una offerta per la raccolta porta a porta con attribuzione puntuale della tariffa". Inoltre garantirà "il suo contributo nella collaborazione con i cittadini e nell'acquisizione di strumenti utili e della responsabilità necessaria per far valere nel territorio ravennate la modalità della raccolta rifiuti porta a porta".

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