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Rinnovo contratto, i lavoratori dei porti incrociano le braccia per 24 ore

Confermato per venerdì lo sciopero nazionale di 24 ore per tutti i lavoratori dei porti (dipendenti delle imprese terminaliste, dell'Autorità Portuale e lavoratori della Cooperativa e Compagnia Portuale)

Confermato per venerdì lo sciopero nazionale di 24 ore per tutti i lavoratori dei porti (dipendenti delle imprese terminaliste, dell'Autorità Portuale e lavoratori della Cooperativa e Compagnia Portuale). Lo riferiscono le segreterie di Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uiltrasporti, sottolineando che le motivazioni risiedono principalmente nella fase di stallo in cui il negoziato per il rinnovo del contratto nazionale si è venuto a trovare a causa delle posizioni dalle controparti che, a oltre dieci mesi dall’inizio della trattativa, rimangono distanti.

“Ci rifiutiamo - spiegano unitariamente le tre organizzazioni sindacali - di introdurre elementi che possano snaturare l’impianto originario del contratto collettivo nazionale di lavoro che è stato fino ad oggi considerato, da tutta la comunità portuale nazionale, un fattore importante per il rilancio dell’economia portuale e che dovrà esserlo anche per il futuro. Con lo sciopero - spiegano Filt, Fit e Uilt - diciamo no anche al tentativo di smembramento dell’impianto regolatorio della legge sui porti 84/94 che produrrebbe effetti devastanti sull’organizzazione del lavoro e sul mercato delle imprese a spese dei lavoratori dei porti".

Continuano i sindacati: "Serve, invece, il consolidamento del modello di organizzazione del lavoro che vede la propria centralità nelle imprese terminaliste, autorizzate ai sensi dell’articolo 18 della legge 84, e nell’articolo 17, (Cooperative e compagnie portuali) l’ unico soggetto al quale i terminalisti possono fare ricorso per lo svolgimento di lavoro portuale temporaneo. Una flessibilità sfrenata, come quella richiesta dalle controparti, toglierebbe diritti e abbasserebbe le condizioni di vita dei dipendenti dei terminal mentre, nel tempo, minerebbe l'esistenza stessa delle cooperative portuali".

"Ci battiamo inoltre per la definitiva soluzione al problema legato alla irragionevole estensione ai dipendenti delle Autorità portuali di norme riferite ai dipendenti pubblici. Su questi temi - sottolineano infine Filt, Fit e Uilt - abbiamo impegnato il Governo e il Parlamento presentando specifici emendamenti, chiedendo risposte concrete, efficaci e condivise per uscire dalla crisi economica il più rapidamente possibile e per i porti, in quanto fattore moltiplicatore per l’economia e l’occupazione”.

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