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Romagna e Sicilia unite: Faenza ospita il padre di vini da record Riccardo Cotarella

“Non ero mai stato a Faenza – dice Riccardo Cotarella -. Ci volevano i miei amici siciliani a farmi venire fin qui. Eppure la Romagna come la Sicilia, sono terre di grandi amicizie e di vini di carattere”

Nella sua prestigiosa carriera ha firmato vini di tutto rispetto e ha segnato più di un goal nel mondo dell’enologia, tanto da essere considerato l’enologo italiano più famoso del globo. Oltre oceano lo chiamano “il mago di Orvieto”, per le sue origini, e non c’è dubbio che un po’ mago Riccardo Cotarella lo sia. In Romagna è arrivato per la prima volta nel 1997, anno nel quale inizia la sua collaborazione con San Patrignano, di cui segue tutti i vini.

“Non ero mai stato a Faenza – dice Riccardo Cotarella -. Ci volevano i miei amici siciliani a farmi venire fin qui. Eppure la Romagna come la Sicilia, sono terre di grandi amicizie e di vini di carattere”. L’occasione per questa toccata e fuga di Cotarella, con degustazione guidata da lui in persona, è stata la presentazione ad oltre 40 fra buyer ed esperti del settore romagnoli dei vini di Terrazze dell’Etna. Osti, conduttori di ristoranti, enoteche e rivenditori non hanno dubbi: anche alla Romagna possono piacere i vini di Terrazze dell’Etna. Vini di carattere, eleganti e che si fanno ricordare. D’altra parte c’è un filo che riconduce la Sicilia alla Romagna, ed è quello della generosità, che nei vini, come in cucina si traduce in carattere ed eleganza.

“Generosità – spiega Cotarella – che è propria delle persone e della terra. E’ questo, anche, che fa i vini. Nel mio lavoro i risultati arrivano perché si applicano la tecnologia e il cuore. Ma senza l’amicizia fra l’enologo e la proprietà, fra l’enologo e chi lavora nei vigneti e poi in cantina non ci sarebbero i risultati”. Nasce da qui la collaborazione con Nino Bevilacqua, che a dispetto del cognome e della professione principale, quella di ingegnere, in una manciata di anni, è diventato uno dei signori del vino da tenere sott’occhio.

Mercoledì a Faenza, all’Hotel Cavallino è andata in scena la degustazione dei vini nati dall’amicizia fra Cotarella e Nino Bevilacqua. Nel corso della degustazione tecnica guidata sono stati stappati i vini di Terrazze dell’Etna, cantina che sorge a 1000 metri sull’Etna, i cui vini, eleganti e di struttura, hanno dentro la mineralità del vulcano e la bellezza, che si fa bontà della Sicilia, dal purosangue della cantina, il Cirneco, passando per l’edizione speciale (solo 2000 bottiglie) del Pinot Nero dell’Etna, il Ciuri, insolito Blanc de Noir da Nerello Mascalese, vino che farà parlare di sé, fino ai due Spumanti Metodo Classico dell’azienda (bollicine che nell’800 si chiamavano “Champagne dell’Etna”) che, superato lo stupore iniziale, convincono sin dal primo sorso. Info: terrazzedelletna.it 

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