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Economia

Romagna Acque, in autunno inaugura il nuovo grande impianto di potabilizzazione alla Standiana

Il grande potabilizzatore e i circa 40 km di condotte di interconnessione di grandi dimensioni ad esso collegate, rappresentano un intervento “di sistema” per l’intera area romagnola

Romagna Acque-Società delle Fonti Spa presenterà il 26 giugno a Ravenna il proprio annuale Bilancio di Sostenibilità. Giunto all’undicesima edizione, il documento ha non più il solo scopo di rendicontare e descrivere tutti i principali settori di attività dell’azienda, affrontandone l’impatto sulla collettività e sui vari stakeholder presenti sul territorio ma piuttosto ha assunto il ruolo di documento strategico relativo all’intera attività aziendale.

Da quest’anno, in particolare, seguendo le nuove indicazioni fornite dal GRI (Global Reporting Initiative), il documento sarà ancora più semplice e chiaro, alla portata di qualsiasi lettore che voglia approfondire le tematiche ambientali, economiche, sociali dell’azienda. Nella seconda parte della mattinata, una tavola rotonda alla presenza di interlocutori di livello nazionale si occuperà di approfondire il tema del rapporto fra la ricerca, la sostenibilità ambientale e il prelievo idropotabile.

"La scelta di puntare su Ravenna come sede per l’annuale presentazione (negli ultimi due anni, il Bilancio di sostenibilità è stato presentato rispettivamente a Cesena e Rimini) è legata anche al fatto che per il territorio ravennate questo è un anno importante nell’attività di Romagna Acque: nel corso dell’autunno verrà infatti ufficialmente inaugurato il nuovo potabilizzatore NIP2 in via di ultimazione in zona Standiana", ha affermato l'amministratore delegato, Andrea Gambi.

Il NIP2 - "Il grande potabilizzatore e i circa 40 km di condotte di interconnessione di grandi dimensioni ad esso collegate, rappresentano un intervento “di sistema” per l’intera area romagnola, rendendo disponibile una rilevante quantità di risorsa aggiuntiva (per almeno 20 milioni di metri cubi anno potenziali), diversificando le fonti di approvvigionamento, e consentendo ad una consistente parte del territorio di disporre di una garanzia di approvvigionamento nei casi di crisi idriche e di continuità del servizio - ha illustrato Gambi -. Il NIP2 sarà infatti interconnesso alla rete del lughese, al NIP 1 ed alla dorsale adriatica dell’Acquedotto della Romagna".

"L’impianto sarà alimentato con acqua del Canale Emilia Romagnolo e avrà una potenzialità massima di 1100 litri al secondo -ha chiarito l'amministratore delegato -. La sezione più importante dell’impianto è quella dell’ultrafiltrazione, ovvero la filtrazione dell’acqua attraverso membrane con cavità così piccole (0,4 micron) da trattenere oltre a tutti i solidi sospesi anche la carica batterica e spore di organismi potenzialmente patogeni. Il passaggio finale su carboni attivi permetterà invece di trattenere le ultime sostanze rimaste in soluzione nell’acqua al termine del trattamento".

"Il processo di potabilizzazione adottato è quello più moderno ed efficiente attualmente disponibile e permetterà di ottenere una elevatissima qualità dell’acqua potabilizzata - ha aggiunto -. La costruzione del NIP2 rappresenta il più importante degli investimenti compresi nel piano pluriennale 2011-2023 approvato dall’assemblea dei Soci di Romagna Acque, un piano che complessivamente supera i 300 milioni di euro. La costruzione del NIP2 e la realizzazione delle condotte ad esso collegate prevedono complessivamente un investimento di oltre 70 milioni di euro".

L’attività sulla ricerca - "Ma l’attività di Romagna Acque non si limita alla pur fondamentale realizzazione di infrastrutture in grado di assicurare l’approvvigionamento idrico - ha chiarito Gambi -. Negli ultimi decenni, il settore della gestione delle risorse idriche è stato caratterizzato da rilevanti innovazioni e cambiamenti di vedute. Il ripetuto verificarsi di situazioni di scarsità idrica - che sembrano prefigurarsi come primi effetti di mutamenti climatici in atto – ha generato nuove pressioni sugli usi delle risorse idriche. Le minacce ambientali, in continuo mutamento, condizionano anche la qualità dell’acqua prodotta".

"Per una Società come Romagna Acque, un’efficace gestione preventiva richiede una diffusa consapevolezza delle problematiche e dei processi di condivisione per la definizione delle possibili soluzioni, che presuppongono in ogni caso tempi lunghi. In tale contesto la Società ritiene fondamentale essere sempre in prima linea riguardo alle innovazioni, alle aperture, alle soluzioni teoriche e pratiche emerse dal dibattito accademico e scientifico, unica scelta in grado di coniugare sicurezza e qualità; ha scelto dunque di investire sulla ricerca, per essere sempre protagonista delle progressive evoluzioni delle competenze che via via si svilupperanno", ha aggiunto Gambi.

"E’ per questi motivi che in anni recenti, la Società ha incrementato e irrobustito i rapporti con diverse sedi Universitarie (fra cui quella di Scienze Ambientali di Ravenna), con altri consolidati Enti di ricerca (ad esempio il Centro Ricerche Marine di Cesenatico, per quanto riguarda la ricerca sull’inquinamento idrico e sull’eutrofizzazione) o comunque con importanti soggetti istituzionali del territorio (come l’Istituto oncologico Romagnolo, per quanto riguarda il rapporto fra la qualità dell’acqua e la salute umana): realizzando assieme a ognuno di essi convegni, corsi di aggiornamento e altre iniziative, che proseguiranno anche nei prossimi anni", ha concluso.

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