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Economia

Impianti fermi 24 ore: incrociano le braccia gli operai della Vinavil

Lo stabilimento, appartenente al gruppo Mapei (secondo gruppo chimico italiano dopo Versalis), occupa 120 dipendenti

I dipendenti della Vinavil di Ravenna pronti ad incrociare le braccia. Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil ha annunciato uno sciopero di 24 ore, con il fermo totale degli impianti per 24 ore. Lo stabilimento, appartenente al gruppo Mapei (secondo gruppo chimico italiano dopo Versalis), occupa 120 dipendenti. Pur non essendo legato a riduzioni di personale o problematiche economiche si tratta di uno sciopero che suscita un grande scalpore nel petrolchimico ravennate perchè è il primo nella storia dello stabilimento che fa capo a Giorgio Squinzi.

"Lo sciopero è scaturito da motivazioni strettamente aziendali - evidenziano i sindacati -. Il tema è quello delle relazioni industriali, che negli ultimi due anni sono letteralmente precipitate verso la semplice informazione alle Rsu di decisioni già assunte e immutabili, fino ad arrivare alla decisione unilaterale dell'azienda di modificare l'orario per il personale giornaliero andando ad incidere pesantemente sugli equilibri di conciliazione vita/lavoro. Lo scadimento nelle relazioni sindacali è stato accompagnato da un parallelo inasprimento dei rapporti con i dipendenti, esplicitato in sanzioni disciplinari spropositate, cambi mansione, e più in generale con la scomparsa del dialogo all'interno della struttura".

"Tutta la contrattazione tende a delegare il confronto sindacale dal livello nazionale al livello aziendale e questo percorso è vissuto dalle organizzazioni sindacali con una certa apprensione, pensando a tante realtà produttive nelle quali non esiste dialogo né collaborazione tra le parti - proseguono i sindacati -. Certo non è in aziende come la Vinavil che ci si potesse aspettare una chiusura mentale ed operativa come quella a cui stiamo assistendo. La vicenda preoccupa quindi i lavoratori della Vinavil ma, essendo lo stabilimento di Ravenna all’interno di un distretto chimico completamente integrato, non possiamo escludere che questa vicenda riguardi in futuro anche il resto dei lavoratori del polo chimico stesso.

"Lo sciopero vuole essere un segnale chiaro ed inequivocabile che in un ambito di eccellenza come il distretto chimico ravennate i lavoratori rifiutano atteggiamenti tesi ad annullare il loro ruolo partecipativo nelle aziende, coscienti che la professionalità, l'impegno, la fiducia nella propria società, possano sempre essere un elemento di produttività ben superiore ad un qualsiasi cambio di orario della prestazione", concludono.

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