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Economia

Scontrino fiscale elettronico: Confesercenti chiede proroga al primo gennaio 2020

Tale obbligo riguarderà dal prossimo primo luglio gli esercizi con volume di affari superiore ad 400mila euro

Niente più scontrini di carta. È iniziato il conto alla rovescia in vista dell’entrata in vigore della novità, dal primo luglio. Facendo seguito a quanto previsto dalla legge di Bilancio 2019, nel febbraio scorso l’Agenzia delle Entrate ha definito le regole attuative al nuovo obbligo fiscale della “trasmissione telematica dei corrispettivi”. Tale obbligo riguarderà dal prossimo primo luglio gli esercizi con volume di affari superiore ad 400mila euro e dal primo gennaio 2020 l’intera platea degli esercizi indipendentemente dal fatturato. Le attività dovranno dotarsi di un registratore di cassa idoneo a memorizzare e trasferire i corrispettivi all’Agenzia delle Entrate, adeguando il software oppure sostituendo il vecchio registratore.

"In considerazione della recente introduzione della fatturazione elettronica che sta ancora ponendo diversi problemi alle aziende e del fatto che il nuovo obbligo avrebbe un impatto immediato in particolare sulle imprese turistiche proprio all’inizio del periodo più intenso della stagione estiva", la Confesercenti ha chiesto ufficialmente al Ministero la proroga dell’entrata in vigore dell’obbligo dal primo luglio al primo gennaio 2020, uniformando così anche la scadenza per tutte le tipologie d’impresa. L’obbligo del registratore di cassa venne introdotto nel 1983, e con esso lo scontrino fiscale. Anche 36 anni fa la data era il primo luglio, e anche allora l’introduzione fu graduale: dapprima solo i grossi esercizi con volume d’affari superiore a 200 milioni di lire (erano circa 75mila); poi l’obbligo si estese nel giro di quattro anni a tutti gli esercenti.

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