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Economia

Servizi educativi, i sindacati: "Bando d'appalto incoerente rispetto alle nostre richieste"

Le organizzazioni sindacali protestano contro il bando emesso dal Comune di Ravenna, nel quale non sarebbero state recepite le richieste che i sindacati "da anni avanzano nei tavoli di confronto"

I sindacati di categoria Cgil-Cisl e Uil esprimono il proprio rammarico rispetto alle nuove gare d’appalto per la Gestione integrata dei servizi educativi di inclusione prescolastica, scolastica ed extrascolastica. Infatti secondo i sindacati le gare "pubblicate dal Comune di Ravenna, per l'ennesima volta non vengono recepite le richieste che le organizzazioni sindacali da anni avanzano nei tavoli di confronto preposti ed in tutte le occasioni formali ed informali, finalizzate a garantire il corretto inquadramento degli educatori ivi impiegati, nonché il riconoscimento del pasto agli educatori ed ausiliari insieme ai bambini, quale importante momento educativo volto ad una sana e corretta alimentazione".

Richieste che, per Cigl, Cisl e Uil sarebbero state inserite anche all’interno di un Verbale di riunione con il Comune a marzo 2022: "In merito alla gara d’appalto in oggetto, le organizzazioni sindacali chiedono che vengano estesi al Comune di Ravenna i principi e le procedure preliminari contenute nel protocollo d’intesa fra Regione Emilia Romagna e Cgil Cisl Uil ER in materia di legalità e appalti del 23/12/2021. In particolare, le organizzazioni sindacali chiedono che venga fatto esplicito riferimento ai corretti inquadramenti professionali e ad elementi organizzativi di qualità, quali la somministrazione del pasto agli educatori in quando parte del progetto educativo".

Nello specifico i sindacati "si riferiscono al riconoscimento del corretto livello di inquadramento D2 di educatori ed educatrici, così come previsto dal CCNL Cooperative sociali applicato dalle Cooperative concorrenti; al valore della compresenza del personale educativo ed all'introduzione del pasto per ausiliarie ed educatrici già contemplati tra i momenti educativi più importanti  per bambini e bambine anche all'interno del progetto pedagogico dei servizi del Comune di Ravenna e come riportato nel Piano di Offerta Formativa del Comune stesso. Sarebbe stato auspicabile ad esempio - proseguono i sindacati à fra le proposte di azioni migliorative il riconoscimento del pasto al personale, ritenuto un diritto da parte delle organizzazioni sindacali e un ulteriore passo avanti nella qualità dei servizi offerti dal Comune".

"Appare inoltre in forte contraddizione per un Comune all’avanguardia sui temi dell'infanzia come quello di Ravenna la definizione di “Assistente all’infanzia con funzioni educative” riportata nel capitolato di gara per i Nidi. Il personale educativo di questi servizi rispetta i requisiti previsti dalla delibera regionale n. 1564/2017 ed è quindi riconducibile nel ruolo di Educatore/Educatrice a tutti gli effetti - proseguono le sigle sindacaliche ritengono inoltre - che fosse necessario inserire nel bando dei servizi nido un vincolo della compresenza fra educatori/trici, a prescindere dal numero di bambini presenti. L’assenza di tale previsione costringe gli educatori/trici ad allontanarsi dal servizio in caso di calo di bambini presenti in sezione/scuola generando così ore negative nella propria banca ore, che dovrà poi essere recuperata e/o a svolgere le proprie ore presso altri plessi, svalorizzando così il personale in forza".

"In egual modo tale previsione è ritenuta necessaria  per gli educatori dell’appoggio scolastico, così come previsto nella sperimentazione del progetto “Educatore di Plesso” fortemente voluto dalle organizzazioni sindacali, che prevede la permanenza dell’educatore di appoggio scolastico all’interno della scuola/classe/plesso al fine di non perdere le ore ogni qual volta che il bambino assegnato è assente e garantendo supporto di ore di gestione per il bambino stesso o per la realtà dove l’educatore è coinvolto, rendendolo sempre più una figura di riferimento, inserita nel contesto scolastico come il resto del corpo docente - Cgil, Cisl e Uil, quindi - esprimono il proprio disappunto in quanto per l’ennesima volta l’Amministrazione comunale non prevede di mantenere l’alto valore, anche etico, dei servizi all’infanzia adottando tutte le misure possibili per evitare un arretramento della qualità dei servizi che passa anche dalla qualità del lavoro di chi li garantisce. Ancora una volta le Organizzazioni sindacali constatano l’agire contradditorio ed incoerente del Comune di Ravenna che, a fronte di servizi di qualità, non garantisce un adeguato riconoscimento in termini di diritti, tutele e condizioni di lavoro dignitose nei confronti degli/lle educatori/trici in appalto".

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