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Economia

Si è costituita Confcooperative Romagna: Mauro Neri eletto presidente

La nuova Unione rappresenta 640 cooperative, 160.000 soci, 35.000 occupati e oltre 7 miliardi di fatturato 

E' stata ufficialmente costituita Confcooperative Romagna. La nuova Unione territoriale nasce dalla fusione di Confcooperative Forlì-Cesena e Confcooperative Ravenna-Rimini ed è il risultato di un percorso di avvicinamento durato alcuni anni. A decretare l’unificazione sono stati i delegati chiamati a incontrarsi virtualmente nell’assemblea costituente della nuova associazione. L’evento Costruttori di Bene Comune – Insieme per crescere si è svolto nel pomeriggio, con una prima parte riservata ai delegati delle due organizzazioni che hanno eletto Mauro Neri quale presidente della nuova organizzazione.  

La parte pubblica ha visto la partecipazione dell’Assessore regionale Vincenzo Colla, in rappresentanza del presidente della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini, di Don Mario Diana incaricato Cei presso Confcooperative, e dei sindaci Michele De Pascale, Andrea Gnassi, Enzo Lattuca e Gian Luca Zattini intervistati dalla giornalista Letizia Magnani. L’intervento del presidente nazionale di Confcooperative Maurizio Gardini ha concluso i lavori congressuali. Neri sarà affiancato da tre vicepresidenti, nominati dal nuovo Consiglio; a questo ruolo sono candidati Luca Bracci, vicario (già presidente di Confcooperative Ravenna-Rimini), Pierangelo Laghi e Antonio Buzzi. 

Direttore generale della nuova Unione territoriale è Andrea Pazzi, già direttore di Confcooperative Ravenna-Rimini. Al ruolo di Segretario generale, che verrà nominato dal Consiglio territoriale in occasione della sua prima convocazione, è candidato Mirco Coriaci, già direttore di Confcooperative Forlì-Cesena.  L’assemblea ha provveduto a nominare i 100 componenti del Consiglio territoriale unificato ed il Collegio dei sindaci.  La neo costituita Confcooperative Romagna è una delle Unioni più rappresentative a livello Regionale e Nazionale. Associa 640 cooperative che operano nelle province di Forlì-Cesena, Ravenna e Rimini offrendo loro rappresentanza politico-sindacale, e servizi attraverso i centri servizi Ce.se.co. e Linker Ravenna-Rimini. Fanno riferimento alle cooperative associate un totale di 160.000 soci, 39.000 occupati, di cui 20.000 donne, e un fatturato aggregato che sfiora i 7 miliardi di euro. 

"Assistiamo a un evento storico che rimarrà negli annali di Confcooperative e nella storia associativa ed economica della Romagna - ha dichiarato il neo presidente Mauro Neri - si uniscono nel “progetto Romagna” Unioni territoriali con 70 anni di storia e lo fanno progettando sviluppo e crescita a vantaggio delle cooperative associate e di tutto il territorio della Romagna. Siamo orgogliosi di costituire una Unione forte e autorevole a livello Nazionale, radicata nel territorio, vicina ai cooperatori. Siamo consapevoli di farlo in un momento particolarmente difficile, da affrontare con politiche condivise, col contributo delle parti sociali e dei territori, della politica e delle istituzioni, in un’ottica che vada oltre i campanili. Riteniamo che anche a livello Istituzionale la Romagna possa rappresentare la dimensione ottimale per affrontare le sfide future”. 

I primi passi del nuovo progetto muoveranno dai pilastri fondativi del modello cooperativo: forte radicamento territoriale, responsabilità e solidarietà per cercare la soluzione a bisogni dei territori, soprattutto quelli più fragili, e delle persone. Oggi ancora più importanti, poiché Confcooperative Romagna nasce in un momento particolarmente difficile, in cui, all’ emergenza sanitaria, si è aggiunta una forte sofferenza economica. Il primo impegno sarà proprio quello di affrontare le difficoltà di questo tempo, cercando di colmare divari e ridurre disuguaglianze fra persone e territori, elaborando, in condivisione, strategie di comportamenti e azioni per supportare le cooperative, i loro soci e in generale tutto il tessuto economico e sociale locale, individuando soluzioni efficaci per i bisogni vecchi e per quelli emergenti.  

Ragionare in ottica “Area vasta Romagna” significa partecipare in condivisione con tutti i soggetti Istituzionali e sociali al fine di elaborare un progetto di sviluppo sostenibile, con proposte innovative, attuabile in sinergia fra il pubblico-privato, per lo sviluppo di welfare, servizi e infrastrutture, in una prospettiva temporale di lungo termine. Il sistema cooperativo saprà fornire un contributo importante affinché gli standard di qualità della vita della Romagna in termini di welfare, occupazione, sostenibilità si possano mantenere ai livelli delle regioni europee maggiormente sviluppate. 

Marco Di Maio

"Un momento storico per la cooperazione e l’economia romagnola - afferma il deputato romagnolo Marco Di Maio, a margine della assemblea fondativa di Confcooperative Romagna -. Nasce Confcooperative Romagna, una nuova organizzazione che rappresenta 640 cooperative, 165mila soci, 1,7 miliardi di patrimonio e 7 miliardi di valore della produzione. Mi fa molto piacere che come primo presidente sia stato eletto l’amico Mauro Neri (fino ad oggi presidente di Confcooperative Forlì-Cesena) supportato da una squadra ampia, variegata e fatta di persone profondamente radicate nella società. Un grandissimo augurio di buon lavoro a al presidente, ai dirigenti , a tutti gli associati di Confcooperative che hanno voluto tenere a battesimo questo progetto proprio nel momento di crisi senza precedenti che stiamo attraversando. Un segnale di speranza, di fiducia, di voglia di lottare. Noi, come sempre, saremo al vostro fianco".

Romagna Acque

Un nuovo, significativo riconoscimento dell’attività istituzionale di Romagna Acque è giunto dalla relazione del neopresidente di Confcooperative Romagna, Neri. "Anche a livello Istituzionale – ha detto il presidente - la Romagna unita o collaborativa, non autonoma, riteniamo che possa rappresentare la dimensione ottimale per affrontare le sfide future. Molti considerano la Romagna come una “Città Metropolitana diffusa” e come tale abbiamo la necessità ed auspichiamo che possa essere governata. Dobbiamo però considerare che già molti servizi pubblici sono organizzati su Area vasta: la sanità, la protezione civile in parte la Camera di Commercio della Romagna - che vorremmo poter vedere unita alla Camera di Commercio di Ravenna nel più breve tempo possibile - la gestione della bonifica, la gestione dell’acqua tramite Romagna Acque. L’acqua e l’energia saranno i grandi temi del futuro e in un territorio come il nostro dove l’acqua è fondamentale per l’agroalimentare, il turismo ed in generale per tutti i settori, avere un’eccellenza come Romagna Acque è fondamentale e la stessa deve essere al centro di una progettualità futura, da valutare senza approcci ideologici, che interessi la risorsa idrica e lo sviluppo di energia verde, rientrando nella strategia Nazionale sullo sviluppo dell’idrogeno verde, considerato pilastro delle future strategie ambientali ed energetiche, oltre che per la difesa idrogeologica del territorio e il turismo del nostro Appennino".

"Ringrazio Mauro Neri per questo importante richiamo alla nostra attività – ha detto il presidente di Romagna Acque, Tonino Bernabè - come già qualche settimana fa aveva fatto il presidente di Confindustria Romagna, Paolo Maggioli, nella relazione all’assemblea generale della sua associazione. In entrambe le circostanze, fa piacere non solo il riconoscimento del nostro ruolo: ma soprattutto l’apertura, senza pregiudizi, a ragionare sul futuro della risorsa idropotabile in Romagna e sugli eventuali investimenti strutturali necessari. Una discussione aperta ormai da mesi a tutti i livelli, in primis con la Regione Emilia-Romagna: l’attenzione delle principali forze sociali del territorio (come sono, appunto, Confindustria e Confcoooperative) su questo tema, non può che essere d’aiuto ad un ragionamento maturo e condiviso su una tematica di fondamentale importanza per l’intero territorio romagnolo. Vorrei infine complimentarmi con Mauro Neri per la nuova responsabilità che si appresta ad assumere, da presidente Confcooperative Forlì-Cesena a quella di Confcooperative Romagna: in Romagna Acque, e in me personalmente, troverà sempre alleati sulle azioni comuni da mettere in atto per migliorare la qualità della vita e dell’economia del nostro territorio".

Jacopo Morrone

“La cooperazione come forma di sviluppo e strumento di crescita. La cooperazione come luogo di sintesi delle proposte e delle istanze di un territorio - afferma il deputato della Lega, Jacopo Morrone -. Un territorio che anche in questo caso sorvola la dimensione prettamente localistica e campanilistica per guardare con coraggio e lungimiranza alla Romagna nella sua complessità, nelle sue potenzialità e nel suo tratto di unicità. È questo il fil rouge di Confcooperative Romagna, la nuova sfida della cooperazione che raccoglie i successi delle esperienze passate per volgere lo sguardo a nuovi e stimolanti traguardi. Al suo presidente Neri a tutti gli associati e alla Direzione rivolgo le mie più sentite congratulazioni e l’augurio di buon lavoro nella consapevolezza che la cooperazione è il punto di partenza per uno sviluppo armonico e coeso della nostra società".

Legacoop

Il presidente di Legacoop Romagna Mario Mazzotti, a nome di tutta l’associazione, ha indirizzato i migliori auguri di buon lavoro a Neri- Avere raggiunto la stessa unità di riferimento nell’area vasta romagnola, secondo Mazzotti, “contribuirà a rafforzare il già ottimo rapporto di collaborazione ed unità di azione che lega Confcooperative, Legacoop ed Agci”. Di fronte a sfide che si preannunciano “altissime”, ai cooperatori spetta il compito di “creare nuove reti di solidarietà e coesione sociale, e far crescere un nuovo spirito comunitario”, attraverso “le capacità di innovazione, di tecnologia, nei processi di digitalizzazione, di sostenibilità e lo sviluppo dei valori cooperativi, a cominciare da quello della lotta alle disuguaglianze sociali e del lavoro”. L’obiettivo comune, è la certezza del presidente di Legacoop Romagna nel ribadire gli auguri a Neri, sarà quello di contribuire, “attraverso il percorso di collaborazione nell’Aci delle nostre organizzazioni alla crescita sostenibile e socialmente giusta della Romagna e dell’Italia”.

Confcooperative

Tutti i livelli di Confcooperative plaudono al progetto di fusione. “Grazie ai dirigenti di Confcooperative Ravenna-Rimini e Confcooperative Forlì-Cesena - ha detto il presidente nazionale Maurizio Gardini - Con questa fusione si è completato un capitolo importante della nostra storia e si è dato vita a un percorso che sarà a disposizione delle nostre comunità e dei nostri territori. Fare la Confcooperative Romagna è una sfida accettata, un processo riorganizzativo che guarda avanti e che si mette al servizio delle nostre cooperative. Non dobbiamo avere paura di fare un disegno troppo grande che perda di vista i territori perché avremo l’obbiettivo comune di essere incisivi e protagonisti lungo le direttrici dello sviluppo ma presidiando e affondando le radici nei nostri territori. Coltivando la visione di essere concreti e presenti per le nostre imprese e le nostre cooperative che oggi soffrono e che, oltre ai contributi dei decreti, hanno bisogno di una struttura che gli sia vicino e le traguardi oltre le criticità che il Covid ha messo in evidenza. Sono molto orgoglioso che questo grande processo di avvenuto nella mia terra e spero che sia un elemento di stimolo per l’intera organizzazione che deve camminare al fianco delle nostre imprese: mai un passo avanti, mai un passo indietro”.  

“Le Confcooperative di Ravenna-Rimini e Forlì-Cesena sono due associazioni forti e solide, con oltre 70 anni di storia e un grande radicamento nel territorio, espressione di imprese cooperative leader anche a livello internazionale nei loro mercati di riferimento - ha sottolineato Francesco Milza, presidente di Confcooperative Emilia-Romagna - La loro fusione e la costituzione di Confcooperative Romagna non è quindi determinata dall’unione di due debolezze. Tutt’altro. È un progetto nuovo che guarda al futuro in un’ottica di sistema per rispondere ancora meglio ai bisogni delle cooperative e delle proprie comunità di riferimento, affrontando insieme le sfide poste dai nuovi assetti sociali, economici e istituzionali, con strutture più efficienti e rappresentative. Come Unione regionale, abbiamo dato il nostro contributo affinché questo percorso venisse svolto nella massima condivisione e collegialità”. 

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