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Società partecipate, luci e ombre: venerdì focus sul "Sistema Romagna"

Ravenna è la provincia che detiene il valore pro-capite di partecipazioni più alto: nel 2011 mediamente ogni residente e aveva più di 1.500 euro mentre Rimini si fermava a mille euro e Forlì-Cesena a poco più di 700

Si parlerà delle società partecipate (una modalità di capitalizzazione molto più diffusa in Romagna e in particolare a Ravenna che in Emilia), di quanti utili generano per le casse comunali e di quanto «costano» ai cittadini, al convegno della Cisl Romagna "Sistema Romagna. Appunti per una politica di Area Vasta", in programma venerdì al Grand Hotel Mattei a partire dalle ore 10.

Dopo l’introduzione del segretario generale della Cisl Romagna Massimo Fossati e i saluti del sindaco Fabrizio Matteucci, il direttore di Antares Lorenzo Ciappetti illustrerà i risultati di una ricerca del centro studi sul sistema Romagna, con un focus proprio sulle municipalizzate. I lavori, coordinati dal segretario Cisl responsabile dell’area di Ravenna Antonio Cinosi proseguiranno con gli interventi del presidente della Regione Emilia Romagna Vasco Errani e dei presidenti delle province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini, rispettivamente Claudio Casadio, Massimo Bulbi e  Stefano Vitali. Le conclusioni saranno affidate al segretario generale regionale della Cisl Giorgio Graziani.   
 
A livello regionale, Ravenna è la provincia che detiene il valore pro-capite di partecipazioni più alto: nel 2011 mediamente ogni residente e aveva più di 1.500 euro mentre Rimini si fermava a mille euro e Forlì-Cesena a poco più di 700. Pur avendo però i valori più alti di partecipazioni, i comuni romagnoli hanno al contempo i minori «rendimenti»: nel 2011 la Romagna si fermava all’1,4% contro il 4,1% dell’Emilia. In più, la media del fabbisogno finanziario degli anni dal 2008 al 2010 segnala proprio per i comuni della Romagna le maggiori criticità. Se in Emilia il 54% delle amministrazioni (che ospita l’85% della popolazione) non ha necessità di ulteriori risorse finanziarie, in Romagna è il 96% dei comuni (con il 63% della popolazione), evidenzia un fabbisogno finanziario.
 
Sono solo alcuni dei dati contenuti nella ricerca Antares che verrà presentata venerdì al Gran Hotel Mattei, dati che però, anche alla luce del recente dibattito sulle municipalizzate a livello nazionale, impongono delle riflessioni, spiegano dalla segreteria della Cisl Romagna: «Nell’attuale contesto politico ed economico è necessario intervenire su tutti i fattori di spesa improduttiva, in primis quelli connessi ai costi della politica. Per quel che riguarda le aziende partecipate però, non va fatto di tutta l’erba un fascio: Ravenna è il territorio che ha investito di più in questa forma di capitalizzazione e non va messa sul banco degli imputati solo per questo. Negli ultimi anni, in questo territorio, le municipalizzate hanno prodotto utili importanti per i bilanci dei Comuni. Anche  l’Atm, azienda dei trasporti, già prima della fusione con le altre province era riuscita a mantenere un discreto equilibrio economico. Non si può dire però altrettanto per le partecipate. La situazione potrebbe d’altra parte essere migliorata sotto l’aspetto della gestione complessiva. Perché ad esempio, in questo periodo di crisi, invece di permettere ad Hera di incrementare ancora di più i suoi utili, non si investe piuttosto per progettare interventi a favore di un’ampia fascia della popolazione che fatica a pagare le bollette?».

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