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Venerdì, 19 Aprile 2024
Economia

Spese d'autunno: dalle cartolerie all'abbigliamento consumi stabili

E' quanto emerge dall’indagine che Confcommercio Emilia Romagna conduce ogni anno attraverso il Centro studi Iscom Group su un panel di negozi

Atteggiamento cauto delle famiglie negli acquisti autunnali - cambio stagione, libri e corredo scolastico: è quanto emerge dall’indagine che Confcommercio Emilia Romagna conduce ogni anno attraverso il Centro studi Iscom Group su un panel di negozi di cartolibreria/giocattoli e abbigliamento/calzature uomo, donna e specializzato bambino, a livello regionale.

Le vendite di cartoleria e libri scolastici hanno avuto un andamento stabile rispetto all’anno scorso per ben il 60% degli operatori che hanno partecipato all’indagine, e un 26% ha indicato un incremento. La spesa più alta per la scuola è quella per i libri: circa 215 euro di media per i libri nuovi e 121 euro per quelli usati (il valore varia in base al ciclo scolastico di riferimento, più basso per le medie più alto per le superiori). Lo scontrino medio per zaini e/o astucci è sui 55 euro, per il corredo scolastico è un po’ più basso e si attesta sui 40 euro. La spesa media per famiglia per cancelleria, zaini e astucci - considerando il nucleo medio familiare che in Emilia Romagna è composto da 2,2 componenti (Fonte Istat, dati al 31/12/2018) - è di circa 210 euro, a cui si deve aggiungere la spesa per i libri dalle medie in su.

“Il rientro sui banchi di scuola – dichiara Luca Massaccesi, Direttore di Confcommercio Ascom Lugo – è un appuntamento importante con cui fare i conti ogni anno, che pesa non poco sul budget familiare. L’impegno è quello di andare incontro in questo periodo alle esigenze delle famiglie, proponendo soluzioni di qualità e convenienti. I dati dell’indagine confermano che le nostre cartolibrerie sono ancora un punto di riferimento grazie all’esperienza e alla professionalità dei negozianti di vicinato. Tuttavia occorre essere al passo coi tempi e investire di più sia sulla formazione degli imprenditori, sia sull’adozione di strumenti informatizzati per la gestione del punto vendita, in un’ottica di innovazione e personalizzazione del servizio”.

L’obiettivo è infatti quello di essere competitivi su un mercato che si sta polarizzando sulle vendite online e sulla Grande Distribuzione. Per i prodotti di cartoleria la GD è stata indicata come principale concorrente da più del 54% degli operatori. Per i libri scolastici gli operatori hanno indicato come competitors anche le cartolibrerie specializzate (11%) che, grazie al servizio personalizzato, riescono a trovare uno spazio in uno scenario difficile. Capitolo a parte per gli zaini e gli astucci, per i quali le famiglie sono disposte a spendere un po’ di più per avere l’immagine del cartone animato di moda, dell’attore o del cantante del momento o semplicemente la marca nota. Chi ha cercato il servizio si è rivolto ai punti vendita specializzati, chi ha cercato il prezzo ha scelto l’online o le grandi superfici. Infatti per gli operatori intervistati le vendite sono aumentate soprattutto per le novità e i prodotti di marca (21%) e sui prodotti di fascia intermedia (29%). Gli acquisti per la scuola si sono concentrati nel periodo a cavallo dell’inizio dell’anno scolastico, così da gestire anche le richieste specifiche degli insegnanti, che sono tra l’altro quelle più tecniche e richiedono più servizio e ampiezza di gamma.

Il 63% degli operatori segnala un inizio autunno all’insegna della stabilità anche per l’abbigliamento. Il perdurare della bella stagione anche nella prima metà di ottobre non ha infatti ancora innescato le vendite dei capi pesanti. Sono stati venduti soprattutto capi di uso quotidiano per ragazzi e adulti: tute, felpe, grembiuli e t-shirt. Per le scarpe invece le vendite sono state orientate o verso di prodotti moda (sneaker di marca) o prodotti basic per la scuola (scarpe sportive da palestra).

“L’avvio dell’anno scolastico evidenzia uno scenario di sostanziale stabilità per il settore dell’abbigliamento – prosegue il Direttore Massaccesi – soprattutto considerando l’andamento climatico che ha penalizzato l’acquisto dei capispalla. Come sempre molto apprezzati la professionalità e il livello di servizio che contraddistinguono l’esperienza di acquisto nel negozio di vicinato: questi i fattori che fanno preferire la vendita tradizionale a quella online. E’ quindi necessario proseguire nella formazione di alto livello per imprenditori e consulenti di vendita e nell’introduzione nel negozio di tutti gli strumenti che l’innovazione digitale oggi propone”.

Lo scontrino medio è stabile rispetto all’anno scorso e si attesta per l’abbigliamento uomo/donna/bambino tra i 60 e i 65 euro. Il 16% degli operatori specializzati bambini ha segnalato un aumento della spesa rispetto al 2018. La spesa media per famiglia si attesta tra i 120 e i 130 euro. Anche per il comparto abbigliamento si conferma la polarizzazione degli acquisti, o verso prodotti di qualità e alla moda, o verso i prodotti di tutti i giorni, più sensibili al prezzo. Cresce negli anni la quota di operatori che segnalano un aumento costante delle vendite online anche nell’abbigliamento.

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