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Spiagge aperte h24, Confesercenti: "Disequilibrio nella rete dell'offerta commerciale"

La Federazione che tutela i Bar e i Ristoranti aderenti a Confesercenti ritiene che "il turismo nelle località non si può demandare alla sola spiaggia

Dopo le osservazioni espresse da Confesercenti sul percorso che ha condotto all'ordinanza che disciplina gli orari di apertura degli stabilimenti balneari, anche la categoria dei Pubblici Esercizi dell'Associazione, rappresentata da Fiepet, entra nel merito sottolineando i rischi e i problemi che la liberalizzazione degli orari e delle attività sull’arenile rappresentano per il tessuto economico dei lidi nelle sue diverse componenti turistiche. La Federazione che tutela i Bar e i Ristoranti aderenti a Confesercenti ritiene che "il turismo nelle località non si può demandare alla sola spiaggia, ma si deve avere la necessaria attenzione alle esigenze e alle opinioni del segmento del commercio e della somministrazione alimenti e bevande che assicurano tutto l'anno i servizi, l'accoglienza e la vivibilità delle località balneari".

"E’ importante invece valorizzare e sostenere complessivamente e in modo integrato la rete dei servizi e del commercio nelle località balneari, cosa indispensabile per garantire un soggiorno piacevole al turista come al residente. Liberalizzare di fatto gli orari di accesso alle spiagge significa indebolire le altre componenti dell'offerta turistica, che rischiano di chiudere i battenti (un processo già vissuto nel corso degli anni e ancora in atto) degradando i lidi e inevitabilmente l'accoglienza e la loro appetibilità - viene evidenziato -. L'apertura degli stabilimenti a tutte le ore del giorno e della notte modifica altresì le abitudini del turista e dell'avventore, anche rispetto agli acquisti, favorendo una fruizione quasi esclusiva della spiaggia a discapito della località tutta2.

"Una tale politica turistica non è né lungimirante né equilibrata e fa temere per la decrescita delle destinazioni della costa ravennate", viene aggiunto. Rivendicando pertanto "il ruolo positivo delle attività di somministrazione alimenti e bevande che non insistono sul demanio", Fiepet sostiene che "l'apertura potenzialmente H24 degli stabilimenti comporti un disequilibrio nella rete dell'offerta commerciale, alterando le corrette condizioni di concorrenza tra spiaggia ed esercizi tradizionali e ponendo la rete dei pubblici esercizi in una situazione di concorrenza sleale soprattutto in considerazione delle situazioni di diverso trattamento in cui operano su diversi fronti, primo fra tutti il fronte della Tariffa dei Rifiuti".

Danilo Marchiani, presidente provinciale della Fiepet, ribadisce che “il nostro Sindacato intende lavorare fin da subito presso tutte le autorità competenti affinché venga raggiunto un contesto di concorrenza “alla pari” e “regole del gioco” equiparabili nella gestione di attività certamente diverse ma operanti nel medesimo settore: la somministrazione di alimenti e bevande. Poiché la spiaggia ha avuto negli anni una evoluzione tale da poter equiparare in tutto e per tutto le attività a servizio della balneazione a quelle della somministrazione alimenti e bevande tradizionale, l'Associazione ritiene iniqua l'applicazione di Tariffe dei Rifiuti fortemente diversificate fra categorie  similari e pertanto lavorerà affinché vengano significativamente ridotte del 30% per la ristorazione (che ha in assoluto le tariffe più alte fra tutte le categorie non domestiche) le tariffe che gravano sulla produzione dei rifiuti poiché oggi la diversificazione fra tipologie di impresa che nella sostanza producono rifiuti attraverso la medesima attività (la somministrazione appunto) è assolutamente obsoleta".

"In secondo luogo solleciterà in tutte le sedi che vengano rispettati anche nelle attività che insistono sul demanio i contenuti dei Regolamenti di igiene e sanità pubblica e che vengano effettuati i controlli da parte delle Autorità preposte - continua -. Altresì, tenuto conto che l'ordinanza liberalizzatrice riguarda solo le attività insistenti sul demanio verrà difeso il diritto degli esercizi di ristorazione classica di poter usufruire della medesima semplificazione ad esempio in materia di ottenimento delle autorizzazioni, di orari o inquinamento acustico perché le regole devono essere uguali per tutte le categorie diversamente dicasi che gli esercizi sono chiamati ad operare in un contesto di concorrenza sleale.”

Altro tema di interesse della categoria è quello che riguarda l’utilizzo dei proventi della tassa di soggiorno che derivanti dalla ospitalità turistica devono essere necessariamente reinvestiti nel migliorare l'accoglienza e in particolare l’arredo urbano delle località nella loro interezza in interventi che supportino la crescita turistica di queste e nella promozione e valorizzazione dell'offerta. Sono argomenti su cui il sindacato ha in agenda un incontro con il sindaco e gli assessori competenti.
 

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