Stoccaggio CO2, Confindustria Romagna: "Estrazione del gas in Italia bloccata da una politica miope"
Secondo la Confindustria romagnola: "Non esistono altre soluzioni se non i centri di stoccaggio per decarbonizzare i settori delle ceramiche, cementifici, vetrerie, acciaierie, cartiere in tempi brevi ed in maniera efficace"
Anche Confindustria Romagna interviene nel dibattito sull’esclusione dai fondi pubblici per la transizione ecologica dell’impianto Eni di Ravenna per la cattura, riutilizzo e stoccaggio della CO2. La confederazione evidenzia che "purtroppo si continua a colpire il settore hard to abate. Settore che rischia di scomparire per gli elevati prezzi dell’energia, in particolare a seguito di una politica miope e priva di ogni logica di blocco delle attività di estrazione del gas in Italia, ma anche per la tassa sulla CO2 (ETS)".
"Non esistono, infatti, altre soluzioni se non la CCS per decarbonizzare i settori delle ceramiche, cementifici, vetrerie, acciaierie, cartiere in tempi brevi ed in maniera efficace - prosegue Confindustria Romagna - Tali settori, a serio rischio di chiusura e di delocalizzazione, continueranno ad emettere ingenti quantità di CO2 in atmosfera: gli impatti sulle emissioni si vanno ad aggiungere le pesanti ricadute negative dal punto di vista occupazione. Ci auguriamo pertanto che si intraprenda una drastica inversione di rotta rispetto a quella scelta fino ad ora".