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Economia

Lo strappo: Coldiretti esce dalla Commissione Prezzi Uve e Vini della Camera di Commercio

Ma per Coldiretti, che ha già comunicato al Presidente della Camera di Commercio, Natalino Gigante, la decisione di ritirare i propri delegati, “in Commissione non c’è equità"

Via i rappresentanti di Coldiretti dalla Commissione Camerale Prezzi Uve e Vini che in queste ultime settimane ha fatto emergere atteggiamenti ed assunto decisioni che potrebbero devastare l’intera filiera vitivinicola ravennate. Questo lo strappo consumato da Coldiretti a seguito di quanto accaduto all'interno della Commissione Camerale. “Abbiamo registrato il ripetersi di atteggiamenti che potrebbero mettere a repentaglio il futuro del settore - afferma il presidente Massimiliano Pederzoli – su tutti le modalità di definizione dei prezzi delle uve, stabiliti unilateralmente dalla 'trasformazione', prezzi che sono ben al di sotto del reale valore di mercato e degli specifici costi di produzione del nostro prodotto”. “E dire – prosegue Pederzoli - che le nostre uve, in un'annata pessima sotto il profilo meteorologico, hanno la fortuna di essere sane e con gradazioni in aumento grazie alle condizioni climatiche favorevoli di queste ultimi giorni”.

Ma per Coldiretti, che ha già comunicato al Presidente della Camera di Commercio, Natalino Gigante, la decisione di ritirare i propri delegati, “in Commissione non c’è equità, visto che alle proposte avanzate dai nostri rappresentanti si risponde: una volta che non siamo informati sulle reali quotazioni dei prezzi di vendita dell’uva in campagna e in quella successiva che ignoriamo la realtà adducendo quale motivazione il fatto che quando ci si esprime è necessario capire che ci si sta muovendo all’interno di un mercato europeo”.

Con queste premesse e a queste condizioni, Coldiretti non ci sta - “ma non staremo a fare gli spettatori dello scempio imprenditoriale che si vuole perpetrare - tuona il presidente di Coldiretti Ravenna - e proprio perché siamo in un mercato globale, invitiamo il Presidente Gigante a condividere la nostra richiesta di verità, ossia rendere pubblico, coinvolgendo le autorità competenti, il flusso di vini e mosti che sono arrivati e sono partiti da luglio a settembre nelle e dalle cantine della nostra provincia, a queste ultime, poi, chiederemo con quali etichette questi vini vengono posti in commercio. Avremo così la trasparenza assoluta per poter valutare nel migliore dei modi - conclude Pederzoli - quale sia il prezzo congruo delle uve che vengono prodotte dai nostri qualificati imprenditori”. 

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