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Economia

Uiltec: "La crisi economica e sociale si preannuncia gravissima"

Il dato da cui muove l’analisi del consiglio è evidentemente la crisi economica e sociale determinata dall’emergenza covid che, in taluni casi, non ha fatto altro che accentuare crisi già esistenti

Giovedì si è riunito il Consiglio Territoriale Uiltec di Ravenna alla presenza del Segretario Generale Regionale Uiltec Vittorio Caleffi e del Responsabile Politiche Industriali della Uil di Ravenna Filippo Spada. Il consiglio, dopo avere ascoltato la relazione del Segretario Generale Guido Cacchi si è soffermato sull’analisi di alcune tematiche afferenti il nostro territorio, affrontando le principali crisi che attraversano la nostra provincia, in particolare del settore chimico, ceramico, oil & gas, gomma-plastica e tessile.

Il dato da cui muove l’analisi del consiglio è evidentemente la crisi economica e sociale determinata dall’emergenza covid che, in taluni casi, non ha fatto altro che accentuare crisi già esistenti e che si preannuncia gravissima per il futuro del nostro territorio. Il consiglio ha ribadito il ruolo strategico del settore chimico nell’economia della nostra provincia e come essa sia alla base del settore manifatturiero. E’ anche per questi motivi che il settore ha sofferto sicuramente un minore impatto rispetto ad altri, anche se i risultati definitivi si vedranno solo a luglio, una volta finito il blocco dei licenziamenti imposto dal Decreto vigente. Esprime preoccupazione per il futuro, particolarmente riguardo la chimica Eni-Versalis, dove si registra un contesto di indeterminatezza e di prospettive non chiare.

Invece per il settore dell’offshore la situazione sta diventando drammatica e le ripercussioni sul piano occupazionale sempre più difficili. "Prendiamo atto delle stime del Roca che prevede una perdita di fatturato di 650 milioni di euro per le imprese loro associate causa il congelamento di molti progetti con inevitabili ulteriori ripercussioni sul piano occupazionale - commentano il segretario generale Uiltec Guico Cacchi e il responsabile Politiche Industriali Uil Filippo Spada - Importantissime società internazionali quali Schlumberger, Smape, Halliburton hanno già ridotto drasticamente il personale, altre come la Western del gruppo Baker ha di fatto già da qualche anno abbandonato Ravenna. Per quanto riguarda la attività estrattive di Eni il consiglio esprime forte preoccupazione per il futuro del Distretto Centro Settentrionale, dal momento in cui la pandemia ha aggravato un quadro già abbastanza compromesso in termini di produzione e l’incertezza sulla realizzazione dei nuovi piani di investimento rischia di aggravare definitivamente la situazione. Si evidenzia la necessità di un esame approfondito per affrontare quali saranno concretamente le attività future del Dics e la gestione e la salvaguardia di tutti i posti di lavoro collegati. Per questi motivi il consiglio ritiene che sia sempre più impellente andare nella direzione di un piano energetico nazionale con un vero confronto tra il Governo, le organizzazioni sindacali e le associazioni di imprese".

"!Il settore della gomma-plastica, quello della ceramica e del tessile continuano ad attraversare difficoltà legate ai mercati di riferimento. La gomma-plastica, presente particolarmente nel comprensorio lughese, soffre la crisi della filiera dell’automotive e degli elettrodomestici. La ceramica-piastrelle, particolarmente presente nel comprensorio faentino, continua ad attraversare le difficoltà di una crisi strutturale legata all’edilizia. Il tessile il crollo dei consumi. Tutti questi settori sono pesantemente colpiti dall’uso massivo della Cigo. La ripresa degli investimenti pubblici e il sostegno all’edilizia privata sono l’unica soluzione per il rilancio delle filiere ad esse collegate. A tal proposito particolare interesse per il nostro territorio è il procedere velocemente all’avvio dell’Hub portuale per consentire un rilancio dell’economia con anche collegamenti infrastrutturali. L’emergenza ha prodotto anche difficoltà finanziarie per molti lavoratori e crisi dei consumi, a tal proposito per il consiglio territoriale della Uiltec di Ravenna diventa fondamentale sostenere e garantire il reddito dei lavoratori per favorire la ripresa dei consumi anche attraverso il rinnovo dei contratti nazionali e aziendali scaduti e in scadenza".

"La pandemia ha reso inoltre evidente la necessità di andare verso un’economia diversa, più aperta verso la circolarità e la sostenibilità dei materiali e dell’ambiente, in cui l’utilizzo delle diverse fonti rinnovabili diventi elemento non più rinviabile. Per essere però raggiungibile, questo obiettivo inevitabilmente deve passare attraverso una transizione energetica in cui il ruolo del gas naturale è al momento insostituibile. Il nostro Paese attualmente importa il 90% del gas metano dall’estero quando nel mare Adriatico ci sono ancora riserve importanti che potrebbero, oltre che consentire la transizione, portare benefici e ricchezza all’economia del territorio. Per questo le specificità del territorio ravennate nella sua potenzialità di pilastro della filiera del gas richiede la messa in sicurezza del nostro distretto. Il consiglio pertanto dopo approfondita analisi ritiene necessario che queste criticità vadano discusse ai vari livelli, provinciali e regionali propedeutico ad aprire un vero tavolo di confronto a livello nazionale. Solo così, operando in un quadro d’insieme daremo un futuro ai lavoratori dell’oil&gas".

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