rotate-mobile
Economia

Sarà la prima vendemmia senza voucher, Coldiretti: "Un duro colpo"

"L’abolizione dei voucher, introdotti il 19 agosto 2008 sotto il pressing della Coldiretti, è un duro colpo anche nel ravennate", evidenzia Coldiretti

Dopo dieci anni quella in arrivo sarà la prima vendemmia senza voucher. Con il passaggio del decreto di abrogazione al Senato dopo l’approvazione della Camera, si calcola circa 25mila i posti di lavoro che si andranno a perdere tra le vigne, la maggior parte riservati sinora a giovani e pensionati. La stima emerge da uno studio della Coldiretti presentato all’apertura del Vinitaly 2017 che evidenzia come "la scure dell’incertezza si abbatte su un settore che è stato in questi anni il più dinamico dell’intero agroalimentare Made in Italy anche grazie all’innovazione portata dai voucher". "L’abolizione dei voucher, introdotti il 19 agosto 2008 sotto il pressing della Coldiretti, è un duro colpo anche nel ravennate, la provincia prima in regione per superficie vitata (circa 16mila ettari, un 25% dei quali utilizzati per produrre vini Doc-Dogc) e tra quelle più produttive in d'Italia, con una resa media per ettaro che nel 2015 ha toccato i 270 quintali", evidenzia l'associazione degli agricoltori.

"La raccolta dell'uva attraverso voucher rappresentava nel 2008 una vera novità per l’Italia andando a ridurre la burocrazia nei vigneti e, allo stesso tempo, dando una possibilità di integrazione del reddito a studenti e pensionati. L’introduzione dei voucher - ricorda la Coldiretti – fu un successo immediato con poco più di 535.000 tagliandi venduti a livello nazionale per un totale di 27.400 persone impegnate durante l’anno nelle vigne. Nel 2009 Il sistema di pagamento fu esteso all’insieme delle attività stagionali agricole, ma quello della vendemmia è rimasto sempre l’impiego predominante assorbendone in media circa la metà. Nel corso degli anni successivi l’agricoltura è stata l’unico settore “incatenato” all’originaria disciplina “sperimentale” con tutte le iniziali limitazioni (solo lavoro stagionale e solo pensionati, studenti e percettori di integrazioni al reddito) che gli altri settori non hanno mai più conosciuto fino alla sua abrogazione. Non è un caso che il numero di voucher impiegati in agricoltura sia praticamente rimasto stabile dal 2011. Dopo una rapida crescita inziale nel tempo si è verificata una sostanziale stabilizzazione dei voucher venduti, ma anche un aumento del numero di voucher per persona che nell’arco dei dieci anni è praticamente raddoppiato per i lavoratori impegnati nella vendemmia. A livello nazionale la Coldiretti stima che nell’ultimo anno siano stati impiegati circa 1,3 milioni di voucher solo per la vendemmia per un totale di 25mila persone, un numero pressoché stabile nel corso degli ultimi 5 anni".

“Occorre – afferma il presidente Coldiretti Ravenna, Massimiliano Pederzoli - individuare in fretta una valida alternativa perché, con l’abrogazione della disciplina del voucher, il sistema agricolo è stato doppiamente penalizzato in quanto, se da una parte non si riscontravano nel settore indizi di abnorme e fraudolento utilizzo da dover correggere, dall’altra certamente l’intero percorso di emersione intrapreso dal 2008 ad oggi rischia, in assenza di interventi adeguati, di andare perduto”. Secondo Coldiretti, dunque, “per evitare un arretramento che danneggerebbe sia imprese che lavoratori, si rende necessario costruire ex-novo uno strumento che possa rispondere alle stesse esigenze delle imprese e dei lavoratori e che, al pari dei voucher, semplifichi la burocrazia per l’impresa, sia agile e flessibile rispondendo soprattutto ad un criterio di tempestiva disponibilità all’impiego e dall’altra generi opportunità di integrazione al reddito per giovani studenti, pensionati e cassa integrati in un quadro compiuto di garanzie soprattutto assicurative”. 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Sarà la prima vendemmia senza voucher, Coldiretti: "Un duro colpo"

RavennaToday è in caricamento