Vertenza Cisa, si continua a trattare: gli esuberi possono scendere a 136

La vertenza Cisa conoscerà una nuova puntata martedì prossimo. L'ultima proposta avanzata dall'azienda, la proprietà del Gruppo Allegion, una rivisitazione del piano originale di licenziamenti portando da 238 previste originariamente a 136 le posizioni in eccesso, con 2 anni di incentivi concessi a chi, entro marzo 2016, si dica favorevole ad uscire dall’azienda, mentre c'è la rassicurazione che soltanto una parte della produzione rimarrebbe a Faenza.

“Abbiamo fatto la nostra parte, in difesa dei lavoratori , abbiamo lottato per evitare lo strappo e riportare le parti a dialogare al tavolo di confronto nell'unico interesse dei lavoratori. In assenza di precise rassicurazioni per il futuro della storica azienda chiameremo ad una precisa assunzione di responsabilità la multinazionale e la inviteremo ancora una volta ad evitare nuove riorganizzazioni e delocalizzazioni all'estero”, spiega Gerardo Fasulo, segretario provinciale Metalmeccanici dell'Ugl.

“Con questo spirito di collaborazione, anche con gli altri sindacati, nell'unico intento di portare alla ragione l'azienda e mantenendomi sempre in fase di ascolto della volontà dei lavoratori si è svolta la mia azione fino ad oggi in questa trattativa e ogni proposta che l'Ugl ha sottoposto alle parti in questa fase della trattativa voleva unicamente raggiungere l'obiettivo di salvare il sito produttivo romagnolo e tutti i posti di lavoro - conclude -. Non è nella filosofia del nostro sindacato giocare al ribasso o accettare supinamente le imposizioni dei vertici aziendali e, semmai, abbiamo sempre ricordato, come dalle prime battute della trattativa Cisa , che se sarà necessario porteremo la lotta in difesa dei livelli occupazionali in ogni sede ed alla luce del sole”.