"A Letter to My Nephew", il nuovo lavoro del coreografo Bill T. Jones
Dai suoi esordi con Arnie Zane - e ancor più dopo la sua prematura scomparsa - la danza di Bill T. Jones è stata strumento di impegno politico. Un linguaggio aspro e potente, capace di centrare le debolezze e le contraddizioni della società, rovesciandole sul palco in visioni scomode e memorabili. E, pur con tratti di racconto intimo, non fa eccezione A Letter to My Nephew: un titolo che allude a distanza agli scritti ribelli di James Baldwin ma si concentra su Lance, talentuoso nipote di Bill T. Jones finito in una spirale di droga e malattia.
Spettacolo di punta del cartellone di Ravenna Festival che richiama il coreografo americano in Italia - in prima nazionale mercoledì 11 luglio al Teatro Alighieri (ore 21.30) - A Letter to My Nephew è costruito con flashback ispirati alla vita di Lance (la sfilate di moda, la vita di strada, il letto di ospedale), epistolario virtuale di cartoline spedite a casa da un'Europa in odor di leggenda. Accompagnato dalle proiezioni suggestive di Janet Wong e dalla coinvolgente partitura eseguita dal vivo dal compositore Nick Hallett e dal baritono Matthew Gamble, la “lettera” di Jones al nipote perduto si snoda agli occhi dello spettatore come un mosaico concentrico di immagini per nove danzatori, che il coreografo rimodula con echi del luogo e del momento in cui questo si svolge. Ogni interpretazione diventa così un dialogo col presente, un fotogramma del luogo specifico dove la performance si svolge, in perpetua trasformazione.
Bill T. Jones. Artista versatile, coreografo, ballerino, regista teatrale e scrittore ha ricevuto numerosi riconoscimenti, tra cui due Tony Award per la coreografia di Spring Awakening nel 2007 e nel 2010 per il musical FELA! da lui ideato, scritto e diretto. Definito “un insostituibile tesoro della danza” dal Dance Heritage Coalition nel 2000, Jones ha contribuito all'evoluzione della danza contemporanea presentando oltre 140 creazioni per la compagnia fondata assieme a Arnie Zane nel 1982. Il repertorio è vario nelle tematiche, nell'impatto visivo e nell'approccio stilistico al movimento, alla voce e alla messa in scena, pur non rinunciando mai alla sua vocazione di impegno politico e sociale. Tra le creazioni più famose, balletti a serata intera come Last Supper at Uncle Tom's Cabin/The Promised Land del 1990 che fu portato anche al Festival di Spoleto, Still/Here del 1994, la creazione site-specific Another Evening, presentata anche alla Biennale di Venezia. Attualmente la compagnia sta presentando in tournée Body Against Body, una galleria di intimi passi a due che raccontano la storia dei 34 anni di attività del gruppo.
Biglietti: da 12 euro (ridotti 10) a 42 euro (ridotti 38)
‘I giovani al festival’: fino a 14 anni, 5 euro; da 14 a 18 anni e universitari, 50% tariffe ridotte.