A Solarolo un incontro pubblico con Giovanni Impastato
Giovedì 17 marzo, alle ore 20, la Sala Consiliare del Comune di Solarolo ospiterà un incontro pubblico con Giovanni Impastato, fondatore della “Casa memoria di Felicia e Peppino Impastato”. Giovanni è il fratello minore di Peppino, giornalista, attivista di sinistra, speaker a Radio Aut, una radio libera da lui fondata, da dove denunciava costantemente le attività mafiose, i traffici illeciti e le collusioni col potere politico che si svolgevano nella sua Cinisi, in provincia di Palermo. Con grande travaglio e sofferenza, Peppino si rivoltò contro la propria famiglia di origine mafiosa e combattè convintamente per i suoi ideali di giustizia e libertà. Fu barbaramente assassinato nel 1978 dalla mafia su mandato di Tano Badalamenti. Giovanni ha da allora deciso di tenere viva la memoria di quella storia e dedica la sua vita a diffondere quei valori e ad imprimere nella mente delle nuove generazioni la cultura della legalità e della giustizia contro ogni mafia.
«L’intervento di Giovanni Impastato, che ci onora della sua presenza, si colloca all’interno del nostro progetto “Liberi dalle mafie”, che si svolge presso la nostra Scuola Secondaria “Ungaretti” in collaborazione con l’associazione “Pereira” – spiega Liliana Salvo, assessora comunale alle Politiche Educative - Il tema dell’educazione alla legalità, alla cittadinanza attiva, alla conoscenza della nostra Carta Costituzionale è da anni obiettivo prioritario di questa Amministrazione comunale. Così abbiamo promosso il Patto d’amicizia tra la nostra scuola “Ungaretti” e la scuola “Carducci” di Bagheria, che si fonda sull’impegno reciproco di lavorare insieme, attraverso lo scambio diretto di esperienze maturate ciascuno sul proprio territorio, di promozione di impegno civile e sociale in memoria di tutti coloro che si sono sacrificati lottando contro le mafie per la giustizia e la libertà. La piaga delle mafie, come la cronaca ci testimonia, riguarda anche la nostra Regione. E noi come Amministrazione comunale sentiamo il dovere di contribuire attivamente all’azione educativa, affinchè si sviluppino nel nostro territorio gli anticorpi, si alzino le barriere per scongiurare qualunque tentativo di infiltrazione mafiosa. I nostri ragazzi e le nostre ragazze, seguiti dalle loro insegnanti che voglio ringraziare, hanno seguito con molta attenzione, mostrando interesse e curiosità verso la storia della mafia, producendo alcuni elaborati».