"Arlecchino servitore di due padroni": la commedia goldoniana con Natalino Balasso
Al Comunale di Russi venerdì 16 novembre, alle 20.45, la stagione di prosa inaugura con Arlecchino servitore di due padroni di Carlo Goldoni. Lo spettacolo è diretto da Valerio Binasco e gli interpreti sono: Natalino Balasso (nel ruolo di Arlecchino), Michele Di Mauro (Pantalone), Fabrizio Contri (Il Dottore), Elena Gigliotti (Clarice), Denis Fasolo (Silvio), Elisabetta Mazzullo (Beatrice), Gianmaria Martini (Florindo), Ivan Zerbinati (Brighella), Lucio De Francesco (Servitore), Marta Cortellazzo Wiel (Smeraldina). Le scene dello spettacolo sono di Guido Fiorato, i costumi di Sandra Cardini, le luci di Pasquale Mari e le musiche di Arturo Annecchino.
"Non faremo uno spettacolo ispirato alla Commedia dell'Arte, e non useremo le maschere della tradizione - dichiara subito Valerio Binasco del suo Arlecchino servitore di due padroni. Il regista sceglie deliberatamente di resistere alla - pura, impressionante forza teatrale" del meccanismo della commedia di Goldoni. E prende un'altra strada, con il proposito di dare al testo un sapore moderno, e di restituire realismo e credibilità ai personaggi, non cedendo alla "pur irresistibile tentazione del formalismo". Sarà un "Arlecchino" che guarda più alla commedia all'italiana che alla Commedia dell'Arte, con un forte, sentito richiamo all'umanitàvecchio stampo, di sapore paesano e umilmente arcaico.
Famelico, bugiardo, disperato e arraffone. L'Arlecchino "contemporaneo" di Valerio Binasco è un poveraccio che sugli equivoci costruisce una specie di misero riscatto sociale. Dopo il Don Giovanni di Molière, Binasco, cinque volte premio Ubu, torna a cimentarsi con un titolo del grande repertorio. «A chi mi chiede: "come mai ancora Arlecchino?" rispondo che i classici sono carichi di una forza inesauribile e l'antico teatro è ancora il teatro della festa e della favola», dice il regista. Che mette il suo stile cinematografico, fatto di sintesi, unità di azione e suspense, al servizio del testo di Goldoni, un perfetto congegno che dal 1745 non smette di funzionare e incantare il pubblico.
Valerio Binasco è dal 2018 il Direttore artistico del Teatro Stabile di Torino. Le sue scelte registiche si sono spesso orientate verso il teatro contemporaneo, con lavori da Pinter, Fosse, Paravidino, McPherson, che si sono alternati ai grandi classici, come il Don Giovanni di Molière, programmato nella stagione 2017/2018 del Teatro Stabile di Torino, con un grande successo di critica e pubblico. Ha vinto cinque premi Ubu, tra cui quello del 1999 per il personaggio di Amleto diretto da Carlo Cecchi e quello del 2004 per il ruolo di Polinice nell'Edipo a Colono diretto da Mario Martone, e due Premi dell'Associazione Nazionale dei Critici di Teatro.
La giuria del Premio "Le Maschere del Teatro Italiano 2018" gli ha appena conferito il premio per la migliore regia per lo spettacolo La Cucina di Arnold Wesker.