Ateliersi mette in scena "La mappa del cuore di Lea Melandri"
Quando, a metà degli anni Ottanta, il settimanale per adolescenti “Ragazza in” affidò a Lea Melandri, figura tra le più ruggenti del femminismo italiano, una rubrica di corrispondenza in cui lei apriva un confronto con lettrici e lettori, nacque di fatto un primo network sociale. Al Teatro Socjale di Piangipane arrivano sabato 6 novembre, ore 21, i bolognesi Ateliersi per condurci in un viaggio emotivo attraverso quelle lettere, restituendo con questo lavoro la temperatura scenica degli epistolari. Intrecciando le urgenze e gli ardimenti di allora con le risonanze presenti, la compagnia si eleva su una scrittura senza tempo, che incide nel profondo e rilancia verso l’alto. Lea Melandri sarà presente allo spettacolo e immediatamente dopo la fine dello stesso salirà sul palco per un saluto al pubblico e un breve intervento. Biglietti: 10-12 euro.
Dove si incontrano i Duran Duran e Jean-Luc Godard, i consigli dell’endocrinologo e Il diavolo in corpo, Siouxsie, i tarocchi e una giovanissima Meryl Streep? Nei tanti numeri di “Ragazza In”, il settimanale per adolescenti degli anni ’80, tra le cui pagine si coglie l’immagine di una società in completa trasformazione. Una rivista che, sul finire del Novecento, fa la scelta dirompente di affidare a Lea Melandri, figura di riferimento del femminismo e del movimento non autoritario, una rubrica di corrispondenza, che lei chiama Inquietudini e che le dà l’occasione di inventare un nuovo dispositivo: non risponde direttamente a chi scrive, ma apre al confronto con stimoli di carattere psicoanalitico, poetico e letterario mettendo in relazione le diverse voci e creando così un primo network sociale fra ragazze e ragazzi che dialogano attraverso la sua rubrica. Seguendo la “scandalosa inversione tra individuo e cultura” perseguita da Lea, Fiorenza Menni e Andrea Mochi Sismondi conducono un viaggio emotivo attraverso quelle lettere intrecciando le urgenze adolescenziali di allora, le risonanze presenti, gli ardimenti sonori di Mauro Sommavilla e Vincenzo Scorza e le vibrazioni di Simon Le Bon nella splendida voce di Francesca Pizzo.