Combattere per un mondo migliore: si parla di boxe con Meo Gordini e Fabrizio Varesco
E' lo sport, e precisamente il pugilato, il tema centrale del nuovo appuntamento con I Sabati del Moog. La rassegna culturale curata da Ivano Mazzani negli spazi del Moog, in vicolo Padenna 5 a Ravenna, sabato 18 gennaio alle 18.00 ospita l'ex pugile e allenatore di boxe Meo Gordini e il filmaker Fabrizio Varesco che insieme si domanderanno: di cosa parliamo quando parliamo di boxe?
"I pugili non si fanno solo nelle palestre. I pugili si fanno con qualcosa che hanno nel loro profondo: un desiderio, un sogno, una visione", diceva Muhammad Ali. Parlare di boxe non è una cosa semplice: si può parlare di storia, di antropologia, di sociologia, di psicologia, di politica, ma anche di letteratura, di pittura, di musica, di cinema e di tante altre cose relative alla vita. Come ci ha raccontato Muhammad Ali, con l’esempio della sua vita, la boxe deve servire a realizzare le nostre visioni e a combattere per un mondo migliore.
Recentemente eletto "Miglior allenatore" dell'anno 2019 dal sito specializzato Boxeringweb, Bartolomeo "Meo" Gordini ha iniziato la sua carriera di pugile il 1° aprile del 1962 collezionando poi 29 vittorie su un totale di 33 incontri. Partito per il servizio militare nel 1967, la malattia successivamente non gli permise più di praticare la boxe. Nonostante ciò nel 1970 ritornò in palestra, quasi per caso, e da quel momento non ne è più uscito. Divenuto collaboratore di varie società sportive e poi allenatore, Meo Gordini può vantare oggi ben 50 anni di carriera nel pugilato, con oltre cinquemila presenze all'angolo senza mai una squalifica. Numeri che gli sono valsi la stella di bronzo al merito sportivo nel 2001. E' maestro benemerito della Federazione Pugilistica Italiana e nei suoi anni di allenatore ha cresciuto pugili di grande livello come Alberto Servidei, Saverio Pantaleo, Orlando Fiordigiglio, Nicola Quarneti e sua figlia Terry Gordini.
Fabrizio Varesco vive e lavora a Ravenna, dove dirige la Varesco Produzioni, specializzata in documentari a carattere culturale, didattico e artistico. Dal 1976 al 1984 svolge la sua attività in ambito prevalentemente teatrale, dove ottiene riconoscimenti e successi a livello nazionale e internazionale. Dal 1984 si dedica alla regia e produzione di documentari. Parallelamente svolge corsi di linguaggio cinematografico in scuole di vario ordine e grado. Nel 2012 fonda l’Associazione Ravenna Cinema.
Attualmente lavora alla creazione di un centro di produzione multimediale per disabili, in stretta collaborazione con Andrea Canevaro. Dal 2012 si occupa dei problemi legati alla diffusione del gioco d’azzardo e alla conseguente patologia, realizzando nel 2015 il documentario Game over. Tra i suoi ultimi lavori ci sono i documentari Welfare di prossimità, Naufraghi resistenti, Sfiorasi, un percorso di integrazione e Un’idea di Teatro.
L'ingresso è gratuito.