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Camera Work tra Dante e fotografia: un'edizione dedicata alla "vita rinnovata dall’amore"

Un intenso mese di mostre, incontri e workshop per la rassegna fotografica affidata a Silvia Camporesi. Si parte dalla vincitrice del concorso Martina Zanin

Camera Work, la rassegna di giovane fotografia, promossa dall’assessorato alle Politiche Giovanili del Comune presenta il ricco programma degli eventi 2021. La direzione artistica dell’edizione 2021 dell’intera rassegna è affidata alla fotografa Silvia Camporesi (Forlì, 1973), che ha stabilito come tema, il concetto – cardine e fondamento dell’opera di Dante, La Vita Nova – della vita rinnovata dall’amore, nelle sue molteplici forme e possibilità.

“La fotografia come linguaggio ed espressione artistica, come “scrittura di luce”, questa l’etimologia della parola, - affermano Valentina Morigi, assessora alle Politiche giovanili ed Elsa Signorino, assessora alla Cultura – esplora nell’ attuale edizione l’amore nelle sue diverse forme e diramazioni e nella sua qualità di “motore” della vita; ancora una volta Camera Work offre alle giovani e ai giovani artisti di misurarsi con una tematica ampia e articolata, con declinazioni e incursioni possibili nei più svariati ambiti; una sfida importante che hanno già vinto”.    

Il programma inaugurerà il 30 aprile presso lo spazio espositivo PR2 con la mostra della vincitrice della quinta edizione della rassegna, Martina Zanin, che presenterà al pubblico il suo progetto “I Made Them Run Away”, incentrato sul legame d’amore fra una madre ed una figlia e selezionato dalla giuria tecnica per la pertinenza tematica e la freschezza linguistica e poetica che scardinano la logica patriarcale e sottolineano la centralità della figura femminile nei rapporti umani.

Seguiranno, dal 18 maggio al 6 giugno, le mostre della seconda e della terza classificata, Bhuelebeweze Sawani e Valentina D’Accardi, rispettivamente presso le sale di palazzo Rasponi e lo spazio espositivo PR2. Sawani presenterà il progetto Ukuqhaqha (The Undoing) che declina il tema di questa edizione in una dimensione sociopolitica parlando di amore come pratica affettiva mentre D’Accardi con il progetto DÜsseldorf muove la sua ricerca attorno ai concetti di amore e perdita.

Inoltre dal 7 maggio al 6 giugno, la Darsena di città, ospiterà l’esposizione del Circuito OFF. Il circuito nasce all’interno della rassegna, per dare spazio e visibilità a ventuno giovani autori selezionati tra i partecipanti alla call. L’esposizione outdoor creerà un dialogo tra lo Spazio Espositivo PR2 e il contesto della Darsena, divenuto nel tempo spazio elettivo per la sperimentazione dei linguaggi artistici contemporanei.

Gli autori selezionati dalla giuria tecnica, presieduta dalla direttrice artistica Silvia Camporesi e dai due curatori Carlo Sala e Giangavino Pazzola, sono stati premiati per aver presentato una lettura innovativa della tematica proposta. Amore come linfa vitale dei rapporti; amore senza veli, spoglio di vergogna, presentato da chi appartiene e sostiene le comunità LGBTQ+; amore che muta e cambia l’individuo nel tempo, trasformandosi lungo la storia. In alcuni casi, non risulta interessante solo la lettura, bensì il supporto di presentazione: vengono utilizzate tecniche anti-convenzionali di scatto, caratteristiche di una visione più contemporanea della fotografia, come proiezioni site-specific, uso di termo-camere radiometriche, schermate di cellulari e fotografie a 360°.

A impreziosire il circuito OFF saranno due eventi dedicati alla fotografia: l’incontro dal titolo “Le strade della fotografia” con il critico d’arte e curatore Luca Panaro e le lectiones magistrales con il fotografo Giovanni Chiaramonte. Panaro, l’8 maggio alle 18.30, individuerà le strade più frequentate di ieri e di oggi, non soltanto della fotografia ma dell’arte in genere. L’incontro sarà una breve ma densa passeggiata fra tendenze. Si parlerà della riscoperta identitaria di molti giovani artisti, che manifestano un rinnovato interesse nei confronti della terra d’origine. Ma anche dell’immagine nell’epoca dei social media, dove la fotografia è ormai libera da ogni cliché, ha reciso il cordone ombelicale col passato, per una nuova iconografia contemporanea; mentre il fotografo Giovanni Chiaramonte, tornerà a Ravenna il 3, il 4 e il 5 maggio dalle 17.30 alle 19 alle Artificerie Almagià. Dopo il successo ottenuto dalle edizioni precedenti, l’assessorato alle Politiche Giovanili, ripropone infine i workshop d’autore dedicati ai giovani under 35. Il primo workshop dal titolo “Una stanza tutta per sé - l'autoritratto come narrazione” sarà incentrato sulla tecnica dell’autoritratto e curato dalla fotografa Simona Ghizzoni, nei giorni 8 e 9 maggio. Il secondo workshop dal titolo “Dentro gli occhi cosa resta”, riservato agli adolescenti fino ai sedici anni, mira alla riflessione sul significato delle immagini e la loro forza narrativa, a cura della fotografa Alessandra Baldoni si svolgerà il 15 e 16 maggio alle Artificerie Almagià. Infine il terzo ed ultimo workshop d’autore dal titolo “Oltre la Pietra: Architettura e Post fotografia” sarà svolto da Roberto Cavazzuti, il 22 e 23 maggio.

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