Musica, balli e lustrini: si entra dentro al Cafè Berlin
La stagione dei teatri si chiude con uno spettacolo della sezione Oltre l’abbonamento al Cisim di Lido Adriano. Da giovedì 11 a sabato 13 maggio, alle 20, in scena Cafè Berlin, un lavoro del Teatro della Contraddizione tutto da scoprire, un’esperienza di tre ore seduti al tavolo di un bar-cabaret, insieme ad altri spettatori “clienti”, che non potrà lasciare indifferenti. Siamo in un bar tedesco dove si faceva cabaret e che fungeva anche da bordello. Il periodo è a cavallo tra la fine della Repubblica di Weimar e la nascita del nazismo dove accadevano cose che oggi giudicheremmo esagerate ma allora erano considerate normali.
In Cafè Berlin ci sono tutti: baristi, puttane, maitresse, camerieri, mancano solo gli artisti. Si tratta di persone che erano integrate nella società, ma per caso, fortuna o incidente, sono cadute, hanno rotto il ritmo e ora sono sulla soglia, pronte al salto, a deragliare dal proprio binario. Quelle persone che questa società dedita al giardinaggio, specializzata in potatura ed estirpazione del selvaggio, chiama falliti. Una società che definisce la sua opera di imposizione delle regole come un processo di umanizzazione e non, più propriamente, come la soppressione di una forma di umanità da parte di un’altra.
«Siamo a Berlino, nel periodo a cavallo tra la Repubblica di Weimar e l’avvento del nazismo – spiega il regista Marco Maria Linzi –. Siamo in quei kaffè dove la decadenza si aggrappa alle pareti dove la musica zoppica a ritmo del disagio che si mastica e della diversità che si beve. O forse non siamo né a Berlino né a Milano, né nei primi del Novecento né nei primi del Duemila».
Info: tel. 0544 36239