Claudio Casadio affronta la storia economica e sociale di Faenza tra Sette e Ottocento
Prosegue a Palazzo Milzetti, Museo nazionale dell’età neoclassica in Romagna, il ciclo “Faenza città d’Europa. Conversazioni di storia dell’arte, musica e costume”, incontri formativi riconosciuti dal MIUR e rivolti ai docenti delle scuole primarie e secondarie.
Venerdì 29 marzo alle ore 17,00 nel Salone di Achille del Palazzo, Claudio Casadio affronta il tema “Aspetti di storia economica e sociale nella Faenza tra Sette e Ottocento”.
Nell’esame della realtà economica faentina di fine settecento la critica storiografica contemporanea parla di una comunità sclerotizzata e arretrata, ma nell’analisi di contesto presentata nella relazione di Claudio Casadio si evidenzia come Faenza in rapporto alle altre città della Romagna avesse un sistema quanto meno più ricco e vivace.
Innestando su questa realtà alcuni aspetti della vita sociale e culturale del periodo si manifesta come anche nei gruppi più influenti della città vi fossero forti elementi di divisione e di scontro. E’ in questo clima che la città vede, per dirlo con le parole di Antonio Paolucci “architetti come Giuseppe Pistocchi, come Giovanni Antonio Antolini, artisti come Felice Giani e Antonio Trentanove realizzare la più straordinaria fusione di architettura, scultura, pittura e arti applicate quale mai si era visto prima e mai più si vedrà sotto il cielo d’Italia”.
A favorire questo fenomeno sono certamente le aste dei beni ecclesiastici, ma c’è anche un processo ormai secolare con il rinnovamento agricolo e il circolare di nuove idee che coinvolgono tutta la società locale e di cui la relazione di Claudio Casadio fornisce non solo i consolidati elementi di analisi ma cercherà anche di proporre nuovi orientamenti di ricerca.
L’accesso è gratuito e aperto alla cittadinanza.