Torna l'appuntamento con la rassegna Organo e Orchestra nel Romanticismo
Undicesimo appuntamento per la rassegna Organo e Orchestra nel Romanticismo. Il primo appuntamento è in programma giovedì alle 21.15 alla Basilica di San Vitale, dove è prevista l’esecuzione di due opere che testimoniano lo sviluppo tecnico ed espressivo raggiunto dall’orchestra di fiati sulla spinta della ricerca strumentale romantica. L’esplorazione di nuove sonorità e combinazioni timbriche inedite risulta particolarmente esaltata dalle volumetrie architettoniche della Basilica di San Vitale che possiede un versatile organo Mascioni, ideale per l’esecuzione delle musiche in cartellone.
In apertura, la Kammermusik n. 7 di Paul Hindemith (1895 – 1963), violista e compositore tedesco che, partendo da uno stile tardo romantico, approda alla modernità del suo linguaggio all’indomani della Grande Guerra. Del 1927, la Kammermusik n. 7 per orchestra di fiati, violoncello, contrabasso e organo concertante, è il frutto di una personalità artistica curiosa e dell’attività instancabile di un autore non ancora adeguatamente conosciuto. La parte dell’organo concertante è affidata a Giulio Mercati, organista compositore di Saronno specializzato nell’esecuzione della letteratura virtuosistica dell’Ottocento e del Novecento.
Con la scelta del singolare brano di Hindemith Paolo Manetti, direttore dell’Orchestra da Camera di Ravenna, porta avanti l’idea di valorizzare, nell’ambito della rassegna da lui ideata e curata, musiche poco note del repertorio per orchestra e grande organo sinfonico, ponendole accanto a lavori universalmente riconosciuti. Nella stessa serata, un caposaldo del repertorio che privilegia gli strumenti a fiato, la Serenata op. 44 per dieci strumenti a fiato, violoncello e contrabasso del boemo Antonin Dvorak (1841-1904), compositore che a una solida formazione classica seppe fondere gli stimoli nazionali del suo paese d’origine e delle terre del Nuovo Mondo che lo videro protagonista della vita musicale del secondo Ottocento.
TEATRO ALIGHIERI DI RAVENNA – sabato 20 settembre ore 21.00
Per il secondo concerto, come già negli ultimi anni, l’iniziativa si sposta presso il Teatro Alighieri per offrire al pubblico un capolavoro del concertismo per tastiera, il Concerto K 488 per pianoforte e orchestra di Wolfgang Amadeus Mozart (1756 – 1791) nell’esecuzione di John Olaf Laneri, pianista di riconosciuta fama internazionale, affiancato da Paolo Manetti alla guida dell’Orchestra da Camera di Ravenna. Un tandem collaudato d’interpreti che insieme hanno già affrontato alcune tra le più grandi pagine del concertismo di Mozart, Beethoven e Rachmaninov. Domina la seconda parte del concerto la Sinfonia n. 40 K 550 in sol minore, l’opera del genio salisburghese più conosciuta e amata dal grande pubblico.
BASILICA DI SAN VITALE – giovedì 2 ottobre ore 21.15
Si torna nella Basilica di S. Vitale per l’esecuzione del Concerto per organo, orchestra d’archi e timpani, compendio di gusto per l’orchestrazione francese e rigore formale neoclassico, realizzato nel 1937 dal compositore Francis Poulenc (1899 -1963). Un concerto in cui tutte le risorse dell’organo sono evidenziate e consentono all’organista, per l’occasione la parmense Giovanna Fornari, di fare mostra di virtuosismo, forza ed estrema delicatezza. In chiusura, l’esecuzione di un’opera di Dvorak speculare alla Serenata per fiati proposta nel primo concerto, la Serenata op. 22 per orchestra d’archi del 1875. Un’opera raffinatissima che realizza l’ideale estetico romantico di una scrittura sinfonica applicata a un organico ridotto, “cameristico” per la precisione del cesello di ogni singola parte strumentale, banco di prova per la maturità artistica raggiunta dai componenti dell’Orchestra da Camera di Ravenna, diretti da Paolo Manetti, dal 2001 uniti da passione e dedizione alla musica romantica.