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Giovedì, 28 Marzo 2024
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La storia di Ravenna ricostruita con le stampanti 3D: un nuovo percorso a 'Tamo'

L'Accademia di Belle Arti e la Fondazione RavennAntica stanno lavorando al nuovo progetto che troverà sede al Museo Tamo. Le risorse arrivano da un bando del Ministero dell'Istruzione

Ammontano a 56mila euro le risorse messe a disposizione dal MIUR per la realizzazione di un nuovo progetto a TAMO che unisce due delle eccellenze culturali della città, l'Accademia di Belle Arti di Ravenna e la Fondazione RavennAntica.

"La collaborazione tra due importanti realtà di Ravenna - dice l'assessore Bakkali - la promozione le valorizzazione del patrimonio, le nuove tecnologie, la ricerca storica sono le caratteristiche che danno valore questo nuovo progetto. Verrà infatti realizzato un nuovo percorso espositivo con l'utilizzo di stampanti 3D che diverranno strumento per raccontare la storia di Ravenna. Parte del lavoro di valorizzazione del'Accademia si concretizza nell'essere sempre più presente, attraverso collaborazioni, presso le istituzioni culturali della città".

Il progetto, i cui fautori sono Maurizio Nicosia e Pier Carlo Ricci dell’Accademia di Belle Arti di Ravenna e Fabrizio Corbara della Fondazione RavennAntica, si prefigge di ricostruire il tessuto architettonico, storico e sociale di cui il mosaico è espressione, arricchendo la sua ricontestualizzazione tramite alcuni modellini tridimensionali degli edifici a cui si riferiscono i mosaici esposti a Tamo, in modo da favorire un’immediata comprensione del contesto in cui erano collocati. Questi oggetti verranno realizzati nel laboratorio di modellistica 3D dell'accademia, arricchito di recente di nuove attrezzature, come lo scanner a luce strutturata, e tra breve una stampante in resina e una ad argilla.

Dai modellini tridimensionali si avvierà una navigazione, il cui obiettivo è contribuire alla ricostruzione storica di Ravenna da Augusto a Giustiniano anche attraverso una focalizzazione sugli oggetti della vita quotidiana, come i giochi e le monete, ricostruiti anch'essi in 3D per il laboratorio didattico di TAMO, e su applicazioni che invitano i visitatori a cimentarsi sulle conoscenze acquisite.

"L'aver vinto questo concorso testimonia la vitalità di Ravenna laddove coltiva la propria identità - commenta il professor Maurizio Nicosia - E’ significativo che l’unica istituzione di alta cultura preposta alla formazione del mosaico, a Ravenna e nel mondo, avviando una collaborazione con RavennAntica, sia riuscita a trovare una conferma a livello nazionale. 
Questo concorso, indetto dal MIUR, stimola le istituzioni scolastiche ad arricchire il patrimonio museale italiano, potenziando proprio i beni museali meno valorizzati fino ad ora. Credo sia stata proprio la duplice vocazione del progetto presentato - l'attenzione per gli aspetti tradizionali e per quelli fortemente innovativi - a renderlo una proposta vincente. Ora si sta lavorando soprattutto alla ricostruzione del tessuto urbanistico di Ravenna per il periodo che va da Augusto a Giustiniano, tramite la creazione di una mappa interattiva che riesca a raccontare la storia della città, ma anche tutte le informazioni utili al visitatore del museo per capire, in fondo, quanto era viva e ricca la vita di un tempo. Le applicazioni museali che vengono sviluppate oggi invecchiano in fretta. La nostra idea è più ambiziosa e semplice: creare un database che raccolga in rete il patrimonio di informazioni esistenti, ma ancora non collegate tra loro. Grazie a questo progetto abbiamo potuto acquistare uno scanner a luce strutturata per scansioni 3D, una stampante a resina e la stampante ad argilla il cui funzionamento sarà illustrato con due workshop aperti agli studenti, agli insegnanti e alla cittadinanza”.

"Siamo molto felici per questo progetto - commenta Sergio Fioravanti, direttore di RavennAntica - perchè unisce i principi del nostro operare: in primis la "democrazia della cultura", rivolgendosi a tutte le fasce di visitatori, e non solo agli addetti al lavori. Fin dall'apertura della Domus dei Tappeti di Pietra abbiamo intrapreso questa direzione: i video raccontavano gli scavi e offrivano una ricostruzione del sito. 15 anni fa fu un'idea totalmente innovativa, anche se oggi appare antiquata. Ovviamente i destinatari privilegiati sono le nuove generazioni, con cui è più facile rapportarsi in questi termini. I nostri laboratori didattici infatti ogni anno accolgono 16mila studenti e noi teniamo molto al mondo della scuola. Salutiamo quindi con particolare favore un progetto che è la naturale evoluzione di Tamo, museo con la precipua finalità didattica, che con l'ausilio della tecnologia, dà ulteriori gambe alle finalità di RavennAntica. Se ragionaimo tutti così, possiamo rendere un bene culturale davvero di fruizione turistica, perchè non si è mai visto nessuno che si avvicini a un mondo che non capisce".

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