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Cultura

Le donne nella storia, a Ravenna il convegno internazionale “Nel solco di Teodora”

Teodora donna simbolo del convegno alla Biblioteca Classense. Oltre all'imperatrice bizantina, tante altre figure femminili della storia dall'antichità a oggi

Sarà Teodora la donna simbolo del convegno che si svolgerà da giovedì 12 a sabato 14 ottobre e che richiamerà alla Sala Muratori e alla Sala Dantesca della Biblioteca Classense più di trenta studiosi, docenti di varie università italiane e straniere. “Nel solco di Teodora” sarà l’occasione per riflettere su un tema che appare antico e straordinariamente attuale: il potere femminile, la sua rappresentazione, i modelli e le immagini nel solco di una donna, imperatrice, che è icona di una Ravenna degli splendori bizantini: Teodora.

Alla presentazione in municipio c’erano Ouidad Bakkali, assessora all’Università e alle Politiche e cultura di genere, Simona Negruzzo, professoressa di Storia moderna, Storia culturale, Storia d’Europa in età moderna all’Università di Bologna, Maria Teresa Guerrini, professoressa di Storia moderna, Storia delle Università e delle Istituzioni di alta cultura, Storia, Società e Famiglia all’Università di Bologna, Barbara Domenichini della Casa delle Donne.

“L’idea di questo importante convegno ci ha subito colpito proprio per la chiara volontà di raccontare la storia del potere femminile proprio a Ravenna dove un ruolo di rilievo nella nostra storia lo hanno avuto due donne come Teodora e Galla Placidia – ha affermato l’assessora Ouidad Bakkali –. Il nostro desiderio è quello di creare una cultura alternativa del ruolo delle donne nella società contemporanea e vorremmo che questa opportunità, così prestigiosa per gli studiosi e i docenti internazionali che svolgeranno le loro relazioni, fosse l’inizio di un progetto pluriennale che provi a sondare le donne in vari settori come, ad esempio, la scienza, l’economia, la politica. Proprio perché c’è una palese e grave mancanza in quella che è la storia raccontata sui libri del ruolo femminile. E per andare alla scoperta di celebri donne ravennati, in collaborazione con la Casa delle donne, verrà proposta una passeggiata in alcuni luoghi simbolici”.

La bellezza, talento naturale della giovane Teodora descritto dallo storico bizantino Procopio di Cesarea in un passaggio celebre della sua Storia segreta, non fu solo elemento di seduzione e di piacere. La sua attitudine al governo, la sua capacità di gestione del potere che la portarono a costituire una quasi diarchia con il consorte Giustiniano, divennero emblema, modello e immagine per le celebri donne che in questo solco avrebbero percorso le strade della storia.
Sono queste donne l’oggetto delle ricerche che le studiose e gli studiosi riuniti a Ravenna presenteranno alla comunità scientifica e al pubblico interessato in un arco cronologico che dalla Roma antica passa per la Siria, l’Etiopia classica, il medioevo, l’età moderna e finisce con la contemporaneità.

L’immagine della distruzione di Palmira che è stata osservata da tutti noi attraverso una barbarie dell’ignoranza e del fanatismo verrà per un attimo dimenticata nel ricordo del suo splendore attraverso la relazione della professoressa Maria Teresa Grassi. Un’Etiopia a noi sconosciuta verrà narrata dal professor Tekeste Negash dell’università di Uppsala-Addis Ababa. Il dono al femminile nell’Oriente tardo antico e lo spazio per l’archeologia ritorneranno nelle relazioni delle giovani studiose Veronica Casali e Giulia Marpurgo. La rilettura di modelli femminili nei “vecchi” tra III e IV secolo dopo Cristo caratterizzerà la relazione della ricercatrice Beatrice Girotti. Di medioevo e di rappresentazione femminile ci parleranno Raffaele Savigni, Simona Gavinelli e Francesca Roversi Monaco. Tutte queste relazioni tra antico e medioevo caratterizzeranno la sessione del pomeriggio del 12 ottobre dalle 14.30 alle 19.

Molto lo spazio riservato all’età moderna e numerosi gli studiosi che sotto prospettive differenti affronteranno i temi del matrimonio, delle alleanze dinastiche, dei patrimoni, delle professioni e dei linguaggi di potere nelle reti di relazioni al femminile. L’elenco dei nomi, peraltro noti al pubblico di lettori e studiosi di tematiche di genere e non solo, è nutrito: Chiara Continisio, Simona Negruzzo, Elisa Novi Chavarria, Maria Teresa Guerrini, Vincenzo Lagioia, Vittoria Fiorelli, Aurora Savelli, Fanny Cosandey, Lea Rénucci, Alessia Lirosi, Elisabetta Marchetti, Sylvie Steinberg  e Giulia Delogu. Di casi di donne “avvelenatrici” parlerà il venerdì mattina, 13 ottobre, la presidente della Società italiana delle storiche Simona Feci, mentre nel pomeriggio, tra le altre, la relazione del direttore del centro di ricerca di Versailles Mathieu da Vinha.
Di potere della scrittura femminile e di memoria storica e resistenza fascista parlerà la professoressa Maria Dolores Ramos Palomo. In una città in cui l’arte ha posizione di centralità non potevano mancare riflessioni sui temi della pittura e della sua manifestazione: Edouard Degans, Lucia Corrain e Donatella Biagi Maino ci condurranno nel mondo del visibile e delle sue forme estetiche. Noto a Ravenna è il professor Gian Luca Tusini che insieme a queste ultime relazioni, con un tema riguardante l’eterno femminino e l’archetipo della donna fatale tra Otto e Novecento chiuderà la sessione del sabato mattina del 14 ottobre dalle 9 alle 13.

Alle storiche Cesarina Casanova e Maria Pia Paoli è affidato il delicato compito di introdurre e concludere le giornate di studio mentre la conduzione delle sessioni è affidata ai professori Irma Taddia, Jean Boutier, Lucia Ferrante e Maria Malatesta.
Giornate intense nelle quali ci sarà spazio per una passeggiata culturale, il venerdì sera dalle 18.45 alle 19.45, organizzata dall’associazione “Casa delle Donne” stazionando nei luoghi femminili di donne celebri ravennati.
Tutto questo permesso e sostenuto dall’assessorato all’Università e alle politiche e cultura di genere, dalla Fondazione Flaminia e dal Dipartimento di Beni culturali del Polo Ravennate dell’Università d Bologna.
Uno spazio di cultura, uno spazio di riflessione e uno spazio d’azione. Questi i legami inscindibili tra memoria storica e vita quotidiana nel solco di Teodora.

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