“Fiumi Uniti - I Capanni”: un libro e una mostra fotografica di Luciano Pagani
La Sala Serra della Banca Popolare di Ravenna, nella Piazzetta Serra, ospiterà una mostra fotografica sui capanni aperta tutti i giorni e sarà visitabile dalle 10 alle 12.30 e dalle 17.00 alle 19.30, fino a domenica 5 ottobre. I capanni rappresentano una costante molto importante e caratteristica del paesaggio fluviale e vallivo ravennate, con le loro strutture perennemente in equilibrio fra acqua e terra. La loro origine non è chiara. Chi voglia risalire alle fonti bibliografiche classiche trova notevoli difficoltà per la carenza di informazioni scritte su un fenomeno che è parte costitutiva della cultura materiale e della storia delle nostre genti, ma legato essenzialmente alla tradizione orale. Per alcuni i capanni sono nati con una funzione di rifugio. Per altri erano il luogo in cui si praticava la pesca di sussistenza.
Di certo, i capanni non sono un fenomeno recente: vi sono segni di capanni anche antichi di diversi secoli. Nell’Ottocento si trovano tracce dirette grazie a immagini e scritti. Alcuni dipinti, i testi sulle tecniche di pesca e anche le prime fotografie. Nel Novecento i capanni da pesca hanno conosciuto grande popolarità; dapprima rifugio per strumenti e persone nelle operazioni di caccia, pesca e lavori di bonifica nelle zone di valle, dal dopoguerra si sono sempre più trasformati in luoghi di svago, di incontro e di socialità.
Il bel volume fotografico di Luciano Pagani, di un centinaio di pagine, oltre alle preziose immagini, contiene testi di Claudio Martinelli (Il Ronco ed il Montone, due fiumi finalmente “Uniti”), Cristina Paglionico (Il fascino della provvisorietà), Francesca Proni (Ravenna l’acqua e i capanni... uno stretto legame di storia cultura e tradizioni) e Giovanni Zaccherini (Fiumi Uniti). Claudio Martinelli propone un documentato excursus storico sulla storia della città in riferimento alla vicenda dei due corsi d’acqua, ilRonco e il Montone: “Nessun elemento ha condizionato la storia di Ravenna e l’evoluzione del suo territorio come l’acqua. Non particolarmente esaltante il giudizio di Sidonio Apollinare: “...Ravenna non è che una palude, dove tutte le forme di vita si presentano alla rovescia: dove i muri cadono e le acque stanno, le torri scorrono giù e le navi si piantano fisse,... i bagni gelano e le case bruciano, i vivi muoiono di sete e i morti galleggiano sull’acqua ...”. Ma l’acqua delle paludi che la circondavano facendola sicura dagli assalti degli eserciti nemici e quella del mare che ne rese facile il collegamento con Costantinopoli contribuirono a farle conferire il privilegio di Capitale dell’Impero Romano d’Occidente.”
Scrive Francesca Proni: “Ravenna da sempre intimamente legata all’acqua, i capanni da pesca che sembrano voler rimarcare questa intimità creando un contatto, una relazione fra terra e acqua, diventando in tal modo protagonisti del paesaggio, della storia e della cultura del nostro territorio.” E conclude: “Negli scatti fotografici che seguono sono state sapientemente catturate immagini che meglio delle parole descrivono l’unicità e la bellezza dei nostri capanni da pesca ma anche, purtroppo, il disordine e l’assoluta inadeguatezza di molti di essi.”
Infine ecco le parole di Giovanni Zaccherini: “Partendo dalle sorgenti di Montone e Ronco, all’Acqua Cheta e a Ridracoli, e seguendone l’itinerario geografico e storico, l’obiettivo di Pagani è giunto fino a Ravenna, dove, l’intervento settecentesco del cardinale Alberoni, portò alla creazione dei “Fiumi Uniti”. In particolare, il fotografo ecologista ha voluto registrare la situazione dalla Chiusa Rasponi fino alla foce, e le sue immagini, se da un lato ci propongono squarci paesaggistici meravigliosi nelle loro sfumature cromatiche, dall’altra ci mettono di fronte ad un’antropizzazione incontrollata, dove accanto a capanni rispettosi dell’ambiente e delle regole di urbanizzazione, ce ne sono molti, che nella loro invadenza e volgarità, alterano e violentano una delle nostre eccellenzenaturalistiche. Dunque, un testo fotografico che vuole essere un atto d’amore e di bellezza, immergendoci nel magico mondo fluviale, ma anche un atto di denuncia e di sensibilizzazione di autorità e, soprattutto, di cittadini per difendere un patrimonio insostituibile che la natura e la storia ci ha fiduciosamente affidato.”
Il libro fotografico “Fiumi Uniti - I Capanni. L’importanza dell’acqua per la vita e per il territorio” sarà presentato sabato 20 settembre nella Sala di Rappresentanza della Banca Popolare di Ravenna in Via Guerrini 14 - al 2º piano. Ad illustrare il lavoro di Luciano Pagani, edito da Danilo Montanari, con il contributo dell’Istituto bancario, ci saranno il vice sindaco Giannantonio Mingozzi, il presidente della Banca Popolare di Ravenna Claudio Martinelli, la' architetto Francesca Proni, oltre a Luciano Pagani.