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Al Museo Tamo, una mostra riflette sulla Siria e il patrimonio in pericolo

"Salvezza Illuminazione Redenzione nell'Iconografia dell'Architettura", in un acronimo S.I.R.I.A., è il nuovo progetto che inaugura a Tamo, il Museo del mosaico di Ravenna

Un patrimonio che rischia di scomparire, tanti progetti che lo legano a doppio filo con la nostra città: al Museo Tamo, intellettuali e professionisti del mosaico, hanno ideato un progetto per mandare un messaggio di speranza e rinascita, mentre il Mediterraneo ferito assiste allo sgretolamento di molti suoi scrigni d'arte e cultura. 

Venerdì 11 marzo, alle ore 17.30, inaugura infatti S.I.R.I.A., un nuovo progetto espositivo che tocca un tema delicato e fondamentale della cultura contemporanea: la ricchezza di un Paese fortemente connesso alla nostra storia, soprattutto se si ripercorre a ritroso l'antica via del mosaico.

Nell'occasione sarà presente Ciro Imperato, Comandante del Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Bologna, che racconterà la missione della task force italiana nel contesto della coalizione globale Unesco Unite4Heritage: l'intervento in contesti di crisi internazionale per stimare i danni, proteggere l’integrità del patrimonio e contrastare il traffico illecito di Beni Culturali.

L’esposizione è promossa da RavennAntica in collaborazione con il Comune di Ravenna e con il patrocinio della Federazione  ITAF07 - Ass. CMAS Diving Center Italia - Confederazione Mondiale Attività Subacquee e dell’Associazione  Italiana per lo Studio e la Conservazione del Mosaico (AISCOM), sarà il primo appuntamento di una serie di eventi annuali dedicati ai grandi giacimenti musivi del Mediterraneo, che troverà sede e contesto appropriati negli spazi del museo interamente dedicato al mosaico.

Alla firma del progetto, nomi prestigiosi come Giovanna Bucci (curatela), Paolo Racagni (consulenza scientifica) e Paolo Bolzani (allestimento).

Focus tematico della mostra è la rappresentazione del Santo Sepolcro, prevalentemente attestata nei presbiteri e nelle aree sacre delle chiese nella Tarda Antichità. È in questa collocazione che i concetti di salvezza, nuova vita, conversione, quindi redenzione e resurrezione, trovano testimonianza nelle immagini architettoniche della produzione musiva. Il tema iconografico si attesta in numerosi edifici di culto cristiano i cui mosaici sono conservati in situ, come nel caso di Taybbat al Imam, o nelle grandi collezioni dei Musei di Hama, Apamea, Idlib, Ma‘Arrat an Nouman, musei che attualmente hanno subito gravissimi danni a causa del conflitto in atto. 

Nell’esposizione vengono citati anche oggetti della cultura materiale, che presentano analogie con i mosaici presi in esame: la pisside eburnea (il contenitore in cui vengono inserite le ostie, oppure versato il vino) del Metropolitan Museum di New York con le donne al Sepolcro, dando seguito alla decennale collaborazione scientifica tra RavennAntica, Direzione Generale delle Antichità e dei Musei della Siria, Dipartimento di Archeologia dell’Università di Bologna, Soprintendenza Archeologia dell’Emilia-Romagna, Soprintendenza Beni Architettonici e Ambientali di Ravenna, Ministero degli Affari Esteri Italiano (Cooperazione Internazionale Italia - Siria) tramite cui la Fondazione ha consentito di studiare, restaurare ed esporre preziose testimonianze dell’archeologia cristiana del Vicino Oriente in occasione di diversi importanti progetti, dalla mostra Santi, Bachieri, Re. Ravenna e Classe nel VI secolo (2006), fino all'inaugurazione della nuova sezione del Museo Archeologico Nazionale di Damasco, con la mostra permanente Mosaic Exhibition in Damascus Citadel North Gallery, A cooperation between Syria and Italy for conservation and preservation of our common heritage.

"S.I.R.I.A. vuol essere la memoria di quel percorso di collaborazione, un omaggio ad un patrimonio in pericolo, un auspicio per la rinascita con il sostegno della cultura: il punto di vista della ricerca, del restauro e della conservazione di testimonianze musive uniche, in un panorama di laceranti divisioni" commenta Elsa Signorino, Presidente di RavennAntica.

Immagini dalla conferenza stampa della mostra S.I.R.I.A.

Prosegue l'Assessore alla Cultura del Comune di Ravenna, Ouidad Bakkali:

"Questa mostra ha una portata culturale importantissima, in merito alla rete di relazioni che RavennAntica ha intessuto con i Paesi del Mediterraneo e del Medio Oriente, legati a noi a partire dall'origine del nostro patrono Sant'Apollinare. In un momento in cui si parla di vittime e di disastri umanitari, la perdita del patrimonio è altrettanto dolorosa e difficilie dal punto di vista emotivo, perchè le ricchezze distrutte lasceranno un grande vuoto in chi non le potrà ereditare".

"Le immagini sono molto toccanti, perchè mostrano la situazione 'prima e dopo'. La nostra storia comune comincia con il mo viaggio in Siria nel 2005, per cercare le testimonianze di alcuni mosaici cristiani, fondamentali per le mostre di RavennAntica, a Ma‘Arrat an Nouman. Trovammo subito le immagini che ci servivano, e oggi quelle stesse immagini sono distrutte". Rimarca Paolo Racagni, consulente scientifico per RavennAntica. 
"Oggi ci rendiamo conto che questo lavoro ha prodotto tracce fondamentali, perchè molti di questi mosaici non sono più reperibili, o nelle condizioni in cui erano dopo il restauro. Importanti anche i temi: si tratta infatti di 'animali pacificati', del paradiso come 'locus amoenus' che trova confronti con l'arte ravennate, come ad esempio a Sant'Apollinare in Classe. Altre attività messe in campo sono state un progetto di formazione del personale di Damasco, sulle attività di restauro, avvalendoci delle competenze di università, soprintendenza e Opificio delle Pietre dure di Firenze. A quei tempi, nei magazzini dei musei della capitale siriana c'erano migliaia di metri quadrati di pavimenti di mosaico, che erano lì dal 1970. Oggi non sappiamo quanto sarà ancora recuperabile e questo ci da grande amarezza".

Conclude Giovanna Bucci, curatrice della mostra:

"Il titolo della mostra è un acronimo che riconduce direttamente allla nostra area geografica di indagine: la Siria del nord. Si è scelto di realizzare didascalie in tre lingue, (italiano, inglese e arabo) per ricordare che l’arte e l’archeologia sono già una lingua comune e che prenderci cura di questa ricchezza significa prendersi cura del nostro comune futuro, con l'auspicio che anche gli arabi posano beneficiarne e come simbolo della collaborazione dei nostri popoli.
L'allestimento si sviluppa su tre punti: al piano terra, un pannello con la presentazione, un altro con il contesto geografico e un video di reportage. Sulla rampa del Museo c'è un rilievo dei mosaici di una grande chiesa della Siria del nord, il Michaelion di Haouarté e uno stendardo con mosaici di Taybbat al Imam, infine nel soppalco si possono trovare 18 pannelli luminosi, di cui 12 distribuiti all'interno di una struttura poliedrica a pianta ottagonale che rievoca la pianta di San Vitale.
Il problema del riordino del patrimonio musivo internazionale è molto importante e la situazione oggi è difficile. La Siria è contraddistinta da grandi impianti basilicali, con ampia decorazione pavimentale, di alto livello per le maestranze impiegate e per la scelta dei materiali: Vi sono temi come la fonte della vita, che abbiamo sceto di documentare perchè crediamo nella rinascita della cultura, fondamento comune di tutti i popoli. D'altronde i mosaici sono molto simili ai nostri: oltre alla fonte della vita, simbolo di rinascita e resurrezione, vi sitrovano i temi dell'agnello mistico, del pavone, simbolo del fedele che si converte".

Dal 12 marzo, oltre al Museo Tamo, riapriranno al pubblico dopo la chiusura stagionale, anche la Cripta Rasponi e i Giardini Pensili della Provincia e l'Antico Porto di Classe, con un ricco calendario di eventi, dalla primavera, all'estate, fino a tutto l'arco dell'anno.

Informazioni:
Sede espositiva: Tamo. Tutta l’Avventura del Mosaico - Ravenna
Inaugurazione: venerdì 11 marzo, ore 17.30
Periodo: 12 marzo 2016 – 6 gennaio 2017 
Orari di visita: fino al 5 giugno tutti i giorni 10 - 18.30; 6 giugno - 31 agosto dal lunedì al venerdì 10-14, sabato e domenica chiuso; 1 settembre  - 7 ottobre dal lunedì al venerdì 10-14, sabato e domenica 10 - 18; 9 ottobre 2016 - 6 gennaio 2017 dal lunedì al venerdì 10 - 17, sabato e domenica 10 – 18
Ingresso: € 4 intero - € 3 ridotto (tariffa di ingresso al Museo Tamo)
tel 0544 213371; www.ravennantica.it

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