Aneddoti, poesie e curiosità: "A tavola con il contadino romagnolo"
Giovedì, alle 21, nel parco della biblioteca, via Cella 488, Santo Stefano, Radames Garoia, Nivalda Raffoni e Gabriele Zelli, presenteranno "A tavola con il contadino romagnolo"; aneddoti, poesie, curiosità, immagini di una volta sul rapporto dei romagnoli con il cibo. Intermezzi musicali di Giuseppe Tedaldi alla fisarmonica. L'iniziativa è promossa dall'Istituto Friedrich Schürr nell'ambito della rassegna "Musica e puvisì cun cvi dla Schürr".Al termine un momento conviviale. Ingresso libero
La cucina, il camino, il forno, la cantina: luoghi di preparazione, cottura, fruizione e conservazione del cibo nelle famiglie contadine della Romagna di un tempo. Nell'ampio contesto della casa contadina la cucina può essere considerata senza dubbio il locale dove si svolgeva la maggior parte della vita domestica, luogo d'intensa socialità, d'incontro tra le generazioni e di trasmissione di saperi. Il camino, il fuoco, la brace sono stati per secoli elementi essenziali ed insostituibili nella vita quotidiana dei nostri contadini; il fuoco accesso era l'unica fonte di calore e la brace ardente era l'unica energia per la cottura delle vivande.
Il forno a legna era presente in quasi tutte le case coloniche, qualche volta attaccato all'abitazione, oppure sotto il portico o in posizione isolata, distante da pagliai e fienili. Non si usava solo per il pane, ma per cuocere arrosti (pochi, per la verità), frutta, verdura e ciambelle per le feste. La cantina era l'ambiente ideale, data la costante e fresca temperatura per conservare alimenti, quali lardo, pancetta, salumi, formaggi, che una volta iniziati si usavano quasi quotidianamente. Ingresso libero.