Il romanzo "furioso" di Francesco Pecoraro all'Ala d'Oro
Francesco Pecoraro presenta, venerdì 22 maggio all'Ala D'oro (ore 21), "La vita in tempo di pace". Si tratta del suo primo romanzo, ma è il quarto libro dello scrittore sessantottenne. Mentre scriveva, nei quattro anni della sua elaborazione, gli amici gli chiedevano che tipo di libro fosse e di cosa trattasse. Pecoraro rispondeva che era una "svuotata di sacco". Che cosa significa? Significa che dopo aver scritto un libro di racconti, un libro di riflessioni saggistiche, un libro di poesie, da qualche parte nella mente, possedeva una quantità di materiale narrativo che non sapeva come esplicare. Quindi ha iniziato a mettere in pratica le sue idee e a verificare la possibilità di una forma per renderlo leggibile; ne è uscito un testo denso, complesso, ricco di stratificazioni filosofiche, psicologiche e, a tratti, fortemente allegorico; infatti echi di George Orwell e Italo Svevo si rincorrono nel suo nuovo romanzo. Il cuore di questa "opera prima" che fa emergere un romanzo potentissimo e fluviale (oltre 500 pagine), è la guerra. Il tempo di pace è solo una guerra silenziosa di tutti contro tutti, una guerra senza eroi, combattuta tra cocaina, alcol, antidepressivi e ansiolitici. Un testo poderoso di riflessioni ed emozioni, travolgente e travolto da folate di bellezza e di disprezzo cui aderire senza condizioni. È il manifesto aggiornato del decadentismo europeo nell'era intermedia della degradazione.