Dallo psych-folk alle ballate country: sul palco arriva Steve Gunn
Noto per essere stato alla corte di Kurt Vile, Steve Gunn vanta ormai una solida carriera e discografia solista (già tre dischi sulla storica Matador Records) ed è uno dei chitarristi e songwriter più in voga del momento, capace di spaziare con naturalezza e ispirazione tra psych-folk metropolitano, country ballads dal sapore agreste e soul-pop di certosina raffinatezza. Martedì 19 luglio, ore 21.30, al Bagno Hana-Bi di Marina di Ravenna Steve Gunn arriva con un concerto intimo in solo, per presentare l’ultimo LP su Matador, “Other You”.
Steve Gunn è un chitarrista e cantautore di New York. Con una carriera di quasi quindici anni, Steve ha prodotto volumi di registrazioni da solista, in duo e in ensemble acclamati dalla critica. I suoi album rappresentano pietre miliari del materiale chitarristico contemporaneo e del songwriting lungimirante. Steve ha costantemente elaborato le sue ispirazioni in un flusso singolare e virtuoso. Un ascolto attento rivela l'influenza di blues, folk, free jazz estatico e psych nella sua produzione in continua evoluzione.
“Other You”, pubblicato da Matador nell’ agosto 2021, è il sesto album in studio di Steve Gunn. È stato registrato durante due visite a Los Angeles alla fine del 2020 e all'inizio del 2021. L'album è stato realizzato con il produttore veterano Rob Schnapf (Beck, Elliott Smith, Cass McCombs, Kurt Vile) presso i suoi Mant Studios insieme al musicista e co-produttore Justin Tripp, i cui crediti includono apparizioni su Time Off e Way Out Weather di Gunn. Il trasferimento non è stato solo geografico: l'ambiente, il clima caldo e l'affiatato team dello studio hanno incoraggiato Gunn ad attingere a nuovi approcci, tecniche e serbatoi emotivi, abbandonando nozioni, abitudini e abitudini consolidate.
L'album è attraversato da un tocco leggero come una piuma: dall'interazione di chitarra classica e pianoforte e dal baritono soul della title track, dall'agile swing delle spazzole della batteria nel cuore di "Fulton" e "The Painter", dal rock kosmische a fuoco lento di "Protection", dalle pulsazioni del pianoforte elettrico e dai maestosi tremoli di "Reflection", fino alle arpe a cascata di "Sugar Kiss", è senza dubbio il lavoro più brillante e pieno di vita di Gunn.
L'artista è assistito dai contributi di amici e colleghi artisti, tra cui Juliana Barwick, Mary Lattimore, Bridget St. John, Jeff Parker, Bill MacKay, Ben Bertrand, il batterista Ryan Sawyer e altri.