"Don Giovanni in soffitta" al Vulkano di San Bartolo
La stagione dei teatri si sposta a Vulkano di San Bartolo con uno spettacolo della sezione “Oltre l’abbonamento”. Da martedì 24 a venerdì 27 ottobre va in scena Don Giovanni in soffitta, un lavoro del Teatro Laboratorio Isola di Confine in cui Sganarello, sopravvissuto al suo padrone, prova ad aprire gli occhi sulle rocambolesche seduzioni e le resistenza di Donna Elvira, ponendo la riflessione sulla nostra epoca che vive nella dittatura della maschera e dell’apparenza. In scena, teatro e musica dal vivo dialogano attraverso una recitazione cantata e accompagnata dal suono del synth, delle percussioni e della chitarra elettrica. Lo spettacolo inizia alle 21.00.
La storia di Don Giovanni affonda le sue radici nel teatro del diciassettesimo secolo, nell’opera di Tirso de Molina e in numerosi canovacci della Commedia dell’Arte, da cui Molière scrisse il suo Don Juan nel 1665. Narra le vicende e le avventure di un coraggioso seduttore che sfida il Cielo, arrivando a confrontarsi con la morte, incarnata nelle varie versioni del testo nella statua del Commendatore. Accanto a Don Giovanni troviamo Sganarello, un servo che sostiene e consiglia il suo signore. E troviamo molte donne verso cui Don Giovanni si comporta con ambivalenza e provocazione. Soltanto Donna Elvira riesce a trasformare un animo inquieto in un’occasione di conversione.
Lo spettacolo ha inizio in una soffitta, in un tempo sospeso, dove Sganarello/Pulcinella, sopravvissuto alle vicende del suo padrone, sente la necessità di raccontare e riscoprire la propria storia. È meglio vivere da servi o morire da padroni? In un tempo in cui il Potere non riesce più a evitare la dittatura della maschera, lo spettacolo apre delle finestre sulla storia del teatro che cerca una sua vita nel qui ed ora della comunità in cui viviamo.
Don Giovanni in soffitta nasce dalle suggestioni che gli attori-cantanti hanno generato e dalla drammaturgia sonora che i musicisti hanno composto. La scena è immersa in un contesto acustico che accoglie le azioni degli attori, i testi e le canzoni. Teatro e musica dialogano attraverso una recitazione cantata e accompagnata dal suono del synth, delle percussioni e della chitarra elettrica. La musica sottolinea il ritmo della traduzione di Cesare Garboli.
BIGLIETTI
Ingresso intero 8 euro, Abbonati a La stagione dei teatri e under 20, 5 euro.
LA BIGLIETTERIA
da lunedì a venerdì dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 18
Ravenna Teatro, teatro Rasi via di Roma 39
Tel. 333 7605760 – È CONSIGLIATA LA PRENOTAZIONE
INFORMAZIONI
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Tel. 0544 36239