Fanny & Alexander porta in scena la magica avventura di "Sylvie e Bruno"
In occasione dell’uscita, per Einaudi, del terzo romanzo di Lewis Carroll, "Sylvie e Bruno" nella nuova traduzione di Chiara Lagani, Fanny & Alexander immagina uno spettacolo tratto da questa affascinante trama che va in scena da venerdì 17 a lunedì 20 dicembre all'Almagià di Ravenna (tutti i giorni alle 21, domenica alle 15.30).
Il libro racconta due storie in parallelo: una contrastata vicenda d’amore, e una storia “magica” di cui Sylvie, una bambina, e il minuscolo, sgrammaticato Bruno, suo fratello, sono i protagonisti. Lo spettacolo si muove, tra sogno e realtà, su due differenti piani narrativi che si intersecano senza che il pubblico se ne accorga. In una dimensione rapinosa che ci porta al di fuori dalla percezione ordinaria della realtà vi si raccontano da un lato la travagliata vicenda d’amore di Lady Muriel col dottor Arthur Forester, dall’altro una storia di fate, di cui sono protagonisti due fratellini dotati di poteri magici. Un’esperienza immaginifica e vertiginosa che con giocosità riflette problematiche nodali dell’inconscio singolo e collettivo.
Immaginatevi di essere terribilmente stanchi e che il sonno stia per sorprendervi e trascinarvi al fondo di un sogno. Il punto di partenza di questo spettacolo è proprio quello stato parzialmente vigile e al contempo di semi-abbandono in cui il corpo si fa improvvisamente pesante, la mente si solleva e quasi possiamo vederci dall’alto, salvo repentini sussulti delle membra che, se non ci svegliano, segnalano proprio un profondo inevitabile trapasso a un mondo “notturno”, fatto di immagini e suoni volatili eppur consistenti. Siamo allora nel mondo dei sogni, un mondo dotato di sue regole parallele che in qualche modo riorganizzano e trasformano le immagini diurne con quelle del nostro inconscio.
Sulla scena, gli attori sono in certo senso le radici sensibili di questo processo, che attraversando molti ruoli, permettono al pubblico di restare attaccato alla dimensione “concreta” della rappresentazione, fatta di pochissimi elementi visivi, poiché l’azione è immersa in uno spazio inizialmente “neutrale”, che a poco a poco si va caratterizzando nel riempirsi di voci e di suoni che ricreano in modo iperrealistico una serie di luoghi che, nella logica surreale del sogno, si materializzano, come ologrammi sonori o puri fantasmi, dando vita alle due storie intrecciate. Un esile "io", quello di un testimone-narratore, passa e trapassa dall’uno all’altro mondo (e, a staffetta, dall’uno all’altro attore) – dal sogno alla realtà, mentre altri personaggi hanno una sorta di “doppia cittadinanza” nelle due dimensioni, e infine i magici Sylvie e Bruno possono prendere plausibile figura umana e mescolarsi al mondo grigio e disonestamente virtuoso degli adulti.
Biglietti: Intero 12 €, Ridotto (Under30, Abbonati a La Stagione dei Teatri) 10 €, Carnet da 5 spettacoli 40 €.