Leonidas Kavakos guida l'orchestra Cherubini fra le melodie di Mozart e Brahms
Dopo l’inizio trionfale, al fianco di Maurizio Pollini e con la direzione di Riccardo Muti, l’Orchestra Cherubini torna ad essere protagonista di quella importante e irrinunciabile sezione del cartellone che Ravenna Festival riserva al repertorio sinfonico. E lo fa ospitando sul podio uno dei musicisti più interessanti dell’attuale scena internazionale: il violinista greco Leonidas Kavakos.
Sia in veste di solista sia in veste di direttore, Kavakos mercoledì 12 giugno (alle 21) propone al pubblico del Pala de André prima il Concerto per violino n. 3 in sol maggiore KV216 di Wolfgang Amadeus Mozart, poi la Sinfonia n. 31 in re maggiore KV297 “Parigi” sempre di Mozart e, infine la Prima Sinfonia in do minore op. 68 di Johannes Brahms.
Non è la prima volta che Kavakos sale sul palcoscenico di Ravenna Festival: era il 2003 quando sotto la direzione di Zubin Mehta, con l’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino, consegnò al pubblico una mirabile esecuzione del Concerto op. 77 di Brahms, per poi tornare ancora un paio di volte, anche nel 2007 proprio con la Cherubini. Violinista di terza generazione, Kavakos è cresciuto ad Atene - città meta del Viaggio dell’Amicizia 2019, ma anche orizzonte ideale di questa XXX edizione del Festival, che con il titolo “per l’alto mare aperto” celebra anche la Grecia (e le sue póleis) culla del pensiero occidentale, dell’idea di democrazia e di humanitas; radice profonda dell’Europa in cui viviamo. Kavakos si è imposto giovanissimo in alcuni importanti concorsi e da allora si è esibito nei teatri più importanti e con le orchestre e i direttori più prestigiosi del mondo. Il suo nome è senz’altro legato alla fama di grande virtuoso e alla disinvoltura con cui maneggia il suo prezioso Stradivari, un “Willemotte” del 1734, dal quale trae ispirazione per le sue mirabolanti interpretazioni – come spiega egli stesso “suonare su strumenti come questo è una grande responsabilità, uno Stradivari sente e mette in luce qualsiasi minima sfumatura o dettaglio, ti mette quindi di fronte alla necessità di lavorare di più, di cercare attraverso la partitura il mistero che lo strumento racchiude”.
Biglietti: da 15 euro (ridotti 12) a 85 euro (ridotti 80)
‘I giovani al festival’: fino a 14 anni, 5 euro (ad esclusione del I settore); da 14 a 18 anni e universitari (under 30), 50% tariffe ridotte.